Nasce l’Almanacco della stampa sarda

Nel 1963 esce il numero di saggio dell'annuario

Il primo numero dell’Almanacco della Sardegna esce come saggio di prova nel 1963, anno dell’istituzione dell’Ordine nazionale dei giornalisti. In Sardegna verrà istituito due anni dopo e troverà sede negli uffici dell’Associazione della stampa in via Roma 173. L’annuario uscirà sino al 2011 con 41 numeri, preziosi per i contenuti e le informazioni su giornalisti, giornali e istituzioni pubbliche, guida essenziale e strumento di lavoro ma anche ricco di temi di attualità, leggi sull’ordinamento della categoria e sul sindacato. Oggi custodito nella bilblioteca dell’Assostampa e nelle principali biblioteche regionali costituisce una collezione di grande valore culturale, imprescindibile per un qualsiasi studio sulla storia del giornalismo in Sardegna. 

1963-Almanacco della Sardegna. Sommario 

 

La presentazione di Cesaraccio

L’Almanacco nasce come rivista dei giornalisti, ma anche come strumento di lavoro, riportando nomi, incarichi, indirizzi e recapiti di tutte le principali istituzioni politiche, amministrative, burocratiche dell’apparato statale, regionale e militare. In corso la quarta legislatura della Regione autonoma (il consiglio eletto nel 1961) con presidente della Giunta Efisio Corrias e del Consiglio Agostino Cerioni, entrambi esponenti di punta della Democrazia cristiana. Il primo numero si apre con articoli di Aldo Cesaraccio dedicato al presidente della Repubblica sardo, Antonio Segni; Cesaraccio, caporedattore e firma prestigiosa de La Nuova Sardegna, è il presidente dell’Associazione della stampa sarda (il sindacato), l’Ordine regionale verrà istituito nel 1965. Fanno parte del consiglio dell’Assostampa Ignazio De Magistris e Lucio Artizzu. Il Consiglio direttivo è composto da Umberto Cardia, Vittorino Fiori, Angelo Giagu De Martini; Giuseppe Loy Puddu, Mario Mossa Pirisino, Paolo Piga, Franco Porru e Roberto Stefanelli.

I giornalisti sono 120 nell’Isola

I giornalisti iscritti all’Ordine dei professionisti sono 36, i praticanti appena 4, i pubblicisti 86 e gli iscritti all’elenco speciale 25. In totale nel settore della carta, in gran parte, i pochi della Rai, delle agenzie di stampa e degli uffici stampa non arrivano a 120 giornalisti in attività. Nell’Isola si pubblicano due quotidiani regionali. A Cagliari L’Unione Sarda, diretto da Fabio Maria Crivelli, con 12 giornalisti in redazione e 4 corrispondenti tra cui Sergio De Filippis da Roma; a Sassari La Nuova Sardegna, diretta da Arnaldo Satta Branca, con 13 giornalisti, e 3 corrispondenti: dalla capitale Francesco Benedetti, da Cagliari Mario Virzì e da Nuoro Giovanni Cadelanu. A Sassari esce anche La Gazzetta Sarda grazie all’imprenditore Sebastiano Pani con l’apporto di Manlio Brigaglia, Giacomo Oggianu e di Franco Luigi Satta che diventerà un famoso penalista. Il quotidiano della Dc, Il Popolo, ha la redazione sarda composta da Lucio Artizzu, Emilio Carta e Milvio Atzori. Tra i quotidiani nazionali che hanno una pagina fissa sulla Sardegna troviamo il romano Il Tempo con Remo Concas (Cagliari), Giovanni Offeddu (Nuoro), Manlio Brigaglia (Sassari), L’Unità col corrispondente Giuseppe Podda, L’Avanti con Gaetano Brundi, Il Globo con Giulio Lippi, Il Secolo d’Italia con Manfredi Serra. Operatore della sede Rai è Nino Busia. L’Agenzia Ansa con redazione in via Maddalena 40 fa capo a Franco Porru, vicedirettore anche dell’Unione Sarda, mentre l’Agenzia Italia (Corso Vittorio Emanuele 400 dove resterà locata) conta su Annibale Paloscia, Sandro Di Paola e Bruno Josto Anedda. Nel capoluogo opera anche l’agenzie Le Cronache con Lucio Etzi e Silvio Lippi Serra. I quotidiani e periodici sportivi sono molto diffusi e ben coperti da validi corrispondenti: Antonio Cardia, penna di punta dell’Unione, è il referente per la milanese Gazzetta dello sport, Milvio Atzori del romano Corriere dello sport, Piero Caravano del torinese Tuttosport.

I contenuti del primo numero

Nel primo numero, nato come prova, l’Almanacco già si presenta con una linea editoriale decisa e interessante per i ricchi contenuti. L’apertura, come detto, è un ritratto del presidente sassarese Antonio Segni descritto da un concittadino, Aldo Cesaraccio, penna eccellente de La Nuova Sardegna e presidente dell’Assostampa. A seguire tre autentici saggi sulla storia dei giornali: Francesco Spanu Satta racconta un fenomeno giornalistico quale fu, tra il 1944 e il 1947 il settimanale culturale “Riscossa” che radunò ciò che di meglio espresse il mondo culturale e politico in quel periodo della fine della guerra. il settimanale politico, letterario e d’informazione antifascista, “Riscossa” fu inaugurato da un editoriale dello scrittore Giuseppe Dessì. Anni dopo l’autore di “Miele amaro” avrebbe ricordato, in un articolo su “La Nazione”, la vivace vita politico–culturale di Sassari dopo la caduta del regime, nonché l’accentuarsi in quegli anni del tradizionale dualismo tra le due capitali: «Cagliari temeva che Sassari prendesse il sopravvento, mentre Sassari temeva che Cagliari rafforzasse i suoi poteri».

Mariano Pintus rievoca poi l’esperienza decennale del Quotidiano Sardo (si veda il post su questo sito) voce dell’Azione cattolica e della Diocesi oristanese diretto da mons. Lepori, mentre lo scrittore e cantore di Cagliari, Francesco Alziator, parla del primo giornale stampato nell’Isola (L’Ebdomadario sardo).

La figura di Vitale Cao

Un articolo, a firma di Lucio Artizzu, è dedicato alla storia dei vecchi teatri del capoluogo, mentre Franco Porru dedica un ricordo al politico Vitale Cao di San Marco, personaggio di spicco anche nel giornalismo. Vitale Cao di San Marco, di Cagliari, apparteneva ad una delle più importanti famiglie nobili sarde; suo fratello, Giovanni, fu sottosegretario alla Marina mercantile. Vitale fu volontario nella Prima guerra mondiale meritando due Medaglie d’Argento come sottotenente del 152° Reggimento fanteria della Brigata Sassari. Dopo la guerra si laureò in Giurisprudenza all’Università di Cagliari. Iscritto all’Associazione Nazionale Combattenti, aderì al Partito Sardo d’Azione e assunse la direzione del giornale di questo partito «Il solco». Aderì poi al “sardofascismo” spingendo alla fusione tra il Partito Sardo d’Azione e il Partito Nazionale Fascista. Nel 1921 fu assunto dalla Camera di Commercio di Cagliari, in un primo momento come coadiutore del Direttore del Museo Commerciale e successivamente, nel 1927, ne divenne il Segretario generale, assumendone la condirezione dal 1930 a luglio 1939. In seguito alla prima riforma fascista, la Camera di Commercio cambiò nome in Consiglio provinciale dell’economia di Cagliari. Contemporaneamente, dal 1926, collaborò con il quotidiano «L’Unione Sarda» il cui direttore era Rafaele Contu che delegava Cao di San Marco quando il lavoro lo costringeva a Roma. In pratica ne assunse il ruolo di vero direttore sino alla chiusura del giornale nel maggio del 1943 in seguito ai bombardamenti che distrussero la città e la redazione di via Regina Margherita. L’articolo di Porru che dell’Unione era vicedirettore oltreché direttore del numero sportivo del lunedì, L’Informatore, restituiscono la memoria di una figura importante per l’impegno e i ruoli in un periodo storico turbinoso.

I periodici

In Sardegna escono l’Osservatore Romano con le corrispondenze del sacerdote e giornalista affermato mons. Giuseppe Lepori, mentre a Nuoro si pubblica il periodico L’Ortobene, diretto da don Salvatore Delogu. Tra i periodici spiccano Sassari Sera, settimanale politico e di costume, fondato e realizzato da Pino Careddu, la rivista culturale Il Convegno diretta dal prof. Nicola Valle, presidente degli Amici del libro e Cronache della Sardegna diretto da Nino Giagu De Martino. Il celebre penalista nuorese Gonario Pinna scrive sul periodico L’Ortobene, mentre Giovanni Pisano traccia un ritratto dell’avvocato e giornalista Michele Saba. Troviamo poi un articolo dell’architetto Vico Mossa sui ricordi personali, non manca un articolo sull’anno fortunato dello sport sardo a firma di Pino Boris e infine chiude il numero l’articolo di Pietro Papa sull’attività dell’ente regionale Etfas.

In appendice la parte di servizio della rivista con un centinaio di pagine dedicate agli enti, uffici e autorità  Della Sardegna.

Fonti:

Biblioteca dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna 

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