Pillonca: «Raccontare le cose belle»

Un volume dedicato agli articoli di Paolo Pillonca
La copertina del volume

Cronaca, cultura, poesia, tradizioni popolari. Quarantuno articoli di Paolo Pillonca pubblicati dalle principali testate sarde tra la prima metà degli anni ’70 e il 2018. Quasi mezzo secolo di attività̀ giornalistica in giro per l’Isola a raccontare i drammi e le gioie della nostra terra con analisi originali e mai scontate. Il volume Pàulu ses tue (Domus de Janas, 276 pagine, euro 25) appena pubblicato a cura di Tonino Oppes, nasce con l’obiettivo di offrire un quadro chiaro della sua lunga esperienza professionale. Dentro ci sono storie di banditi e cronache di eventi tragici che hanno profondamente segnato la storia sarda nella seconda metà del secolo scorso. Ma, allo stesso tempo, emerge un’immagine positiva della Sardegna, terra di poesia, tradizioni e paesaggi incantati. “Raccontare le cose belle è un nostro dovere – raccomandava Paolo Pillonca ai giovani aspiranti giornalisti – la regola delle tre esse (sesso, soldi e sangue) non significa nulla. I giornali dovrebbero rappresentare la realtà quotidiana per intero, senza reticenze”.

Gli articoli di questo volume, in italiano e in sardo, sono il frutto di quella visione. Un omaggio alla madre terra, agli uomini e alle donne che non l’hanno mai tradita.

Il volume contiene un Dvd con il doc film di settanta minuti su Paolo Pillonca.

Il giornalista e critico letterario Fabio Marcello riassume i contenuti del volume in un articolo sull’Unione Sarda (il 10 gennaio 2020) in occasione dell’uscita del volume che sarà poi presentato durante gli incontri programmati dalla casa editrice nell’anno in tutta l’Isola che Pillonca conosceva così bene da un paese all’altro. Ecco alcuni passaggi della recensione che meglio sintetizzano la figura dello scrittore.

Paolo Pillonca, profeta di sardità

di Fabio Marcello

«Paolo Pillonca fu un profeta di sardità, antico e moderno. I paesi che visitava lo rimpiangono, gli anziani riscoprivano con lui la forza della tradizione mentre i giovani imparavano i versi delle sue canzoni. Ovunque donava la sua cultura e il suo sincero attaccamento all’Isola». Così scrive Tonino Oppes nella prefazione di “Pàulu ses tue”  volume voluto dalla Fondazione di Sardegna e dal Comune di Atzara – di cui Pillonca era cittadino onorario – che inanella quarantuno articoli pubblicati dal giornalista, scrittore e poeta di Osilo sulle principali testate locali (Il Messaggero sardo, L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Làcanas) tra la metà degli anni Settanta e il 2018, anno della sua scomparsa avvenuta a Cagliari all’età di settantasei anni.

Tonino Oppes intervista Paolo Pillonca

Personaggi sardi

Nei pezzi tratti dal Messaggero sardo, Paolo Pillonca indaga con giornalistica laicità profili di personaggi del calibro di Peppino Marotto («i suoi sono versi di largo impegno civile. Invano in essi si cercherebbe l’accademia, quei rimasugli arcaici che ancora imperversano in molta poesia sarda») e Annino Mele, la cui cattura stava lì a dimostrare che «i cosiddetti superlatitanti non esistono, e che un servizio di prevenzione e di controllo ben organizzato e diretto può garantire notevoli successi sul fronte della lotta alla criminalità».

L’Unione Sarda

Ampia la selezione di articoli pubblicati sulle pagine de L’Unione Sarda negli anni Ottanta, dai quali si appura come l’autore della propria terra conoscesse davvero tutto: dalla fauna («Le zone della Sardegna in cui i mufloni sono più presenti sono due: le foreste demaniali di Montarbu a Seui e di Montes a Orgosolo»).

Scrittura in sardo

Su Làcanas, la rivista da lui fondata e tuttora guidata dai figli e dal nipote, Paolo Pillonca scriveva spesso in sardo concentrandosi sui temi a lui cari dell’identità e della lingua («A traigher sa limba est comente a traigher sa mama, at nadu in custos annos pius de una ‘ia tiu Juanne Lilliu» ma anche su vecchi amori come quello per lo sport e per Gigi Riva, l’eroe dello scudetto rossoblù, «nessuno come lui: sensibile, laconico, sardus pater». 

Accompagnato da tre recensioni di Cicito Masala, Manlio Brigaglia e Francesco Pintore, il volume è impreziosito dal docufilm in dvd curato dal regista Marco Gallus, che insieme alle testimonianze di amici e colleghi di Paolo Pillonca raccoglie rari documenti d’archivio e un ampio spezzone del concerto-omaggio di Piero Marras del 2019 ad Atzara, «calamida de tottu sos pintores/ tra sas biddas nodida/ pro dechidos fiores».

Versi emozionanti

Più di tutto emoziona e commuove riascoltare la voce del grande intellettuale sardo, che declama le sue poesie tanto rigorose, quasi severe, nel metro, quanto eleganti e ammantate di fascino e mistero nel suono e nel messaggio. 

Sottolinea ancora Tonino Oppes: «Rileggendo i testi selezionati nel libro, si individua chiara l’indicazione di quali sentieri occorra seguire se si hanno davvero a cuore i temi dell’identità che si regge sui valori della storia, della cultura, della tradizione e sul bisogno di memoria».

             ————————————————————————

Chi è l’autore dell’articolo 

Fabio Marcello (Cagliari, 1975). Giornalista, critico letterario e musicale, attualmente svolge l’incarico di Social media manager della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari. Collabora da anni col quotidiano L’Unione Sarda e con la rivista l’Opera – International magazine.
É stato responsabile delle pagine di Cultura e Spettacoli del quotidiano Sardegna Quotidiano. Già coordinatore della comunicazione della Fondazione “Giuseppe Siotto” e della Scuola Civica di Musica di Cagliari, ha all’attivo svariate pubblicazioni nell’ambito della saggistica storica e della narrativa.

Copyright©2018 www.CarloFigari.it - Privacy Policy - Cookie Policy