Paolo Pillonca, giornalismo e poesia

Un premio alla memoria per l'intellettuale nuorese fondatore di Làcanas

Il premio letterario “Salvatore Cambosu” ad un anno dalla scomparsa (26 maggio 2018)  ha voluto onorare la memoria dell’indimenticato intellettuale nuorese Paolo Pillonca, conferendogli un riconoscimento speciale durante la cerimonia dell’ultima edizione, il 23 novembre 2019 nella sala mutimediale del Comune di Orotelli.

Paolo Pillonca, nato a Osilo nel 1942, vissuto a lungo tra Seui, Nuoro e Cagliari, in realtà si considerava un sardo a 360 gradi, nuorese per lingua e origini, ma profondo conoscitore e interprete della cultura regionale. Insegnante di liceo, linguista e antropologo, ma soprattutto appassionato e grande studioso di poesia in limba, a questa disciplina ha dedicato numerosi libri e studi, valorizzando poeti della tradizione sarda. Ha lavorato a lungo nei due principali quotidiani isolani, prima all’Unione Sarda per il quale ha diretto la redazione nuorese dal 1979 al 1988 durante gli anni “caldi” del banditismo e dei sequestri. I suoi articoli, con inchieste, commenti e approfondimenti, seguivano di pari passo le cronache drammatiche di quel periodo e aiutavano a spiegare fenomeni incomprensibili ai “continentali”. La vicinanza ai sardisti e al primo presidente del Psd’Az della Regione, Mario Melis, lo hanno convinto a lasciare il giornalismo di trincea nella redazione nuorese per trasferirsi a Cagliari dove dal 1988 al 2000 ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Ufficio Stampa della Presidenza della Giunta regionale. Dopo Melis con gli altri presidenti con i quali ha collaborato in piena sintonia. 

Conclusa quell’esperienza nel 2002 ha accettato la proposta della Nuova Sardegna come collaboratore fisso, prima con la rubrica “Il silenzio e la parola” , poi dall’estate del 2011 con “Gli uomini e le idee”. Le collezioni sia della Nuova che dell’Unione testimoniano con i suoi articoli il vastissimo lavoro pubblicistico sempre centrato sui temi a lui cari della Sardegna.

Il suo apporto giornalistico lo troviamo in numerose collaborazioni a riviste e periodici locali e regionali. E soprattutto la sua impronta si nota nella rivista bilingue Làcanas di cui è stato fondatore e direttore sino alla fine, lasciando l’eredità al figlio Pier Sandro, col quale ha condiviso anche trasmissioni su televisioni locali quali Sardegna1 in programmi dedicati alla lingua sarda.

La rivista Làcanas

Làcanas, nata nel 2003, è una rivista bilingue delle identità pubblicata dalla casa editrice Domus de janas. La sua diffusione raggiunge, anche grazie al formato elettronico (oltre a quello cartaceo), tanti sardi in varie parti del mondo. Làcanas ha come obiettivo principale quello di raccontare la Sardegna dall’interno attraverso la cronaca, le tradizioni, i tesori della cultura popolare, l’ambiente, le feste laiche e religiose, il teatro, la poesia e lo sport. La rivista conta inoltre alcune rubriche fisse: le erbe, la poesia improvvisata e quella di meditazione, la gastronomia e la medicina. 

La rivista – come spiega una scheda pubblicata sul volume del Corecom – è presente sul mercato con regolarità dalla prima uscita, tramite una distribuzione nelle edicole e nelle librerie sarde, in abbonamento postale tra Sardegna, Penisola e, in alcuni casi, Europa. È inoltre presente in numerosi circoli degli emigrati in tutta Italia e in alcuni paesi europei. Làcanas, fin dal suo primo numero, utilizza il sardo come parte integrante della sua struttura, e lo alterna all’italiano negli articoli e nelle rubriche.

Oltre alla rivista cartacea, la testata giornalistica Làcanas è anche online, permettendo agli utenti collegati di poter visualizzare in modo rapido e semplice i servizi di maggior interesse. Il portale consente infatti di consultare i contenuti della rivista, suddivisi per argomenti a seconda della rubrica nella quale sono stati pubblicati: Focus, Mùsica, Ervas, In bidda, Arti, Cronaca, Tradizioni e tanti altri. È possibile leggere online gran parte dei pezzi pubblicati sulla rivista, guardare i video, le foto, partecipare ai sondaggi, commentarli qualora si desideri farlo e, eventualmente, condividerli sui social network più quotati. al sito ufficiale della rivista.

Ecco il link del sito della rivista all’interno del quale si trovano i video della Tv :  http://www.domusdejanaseditore.com/

La bibliografia

Notevole la bibliografia di Pillonca con oltre quaranta volumi.

Ha pubblicato, nella collana “i grandi poeti in lingua sarda” delle edizioni Della Torre di Cagliari, l’opera omnia del poeta Remundu Piras: Misteriu (1979), Bonas noas (1981), Sas modas (1983), A bolu (1985). 

Ha scritto ”Fascismo e clero nel divieto delle gare poetiche”, Cagliari 1977; 

”Sardegna segreta”, Roma 1986; ”Narat su diciu”, Cagliari 1987;

”Chent’annos cantadores a lughe ’e luna” , storia e problemi della poesia improvvisata professionale (Villanova Monteleone 1996, seconda edizione Cagliari 2001); 

”Laras, cantones de lunas antigas”, Cagliari 2000; Edizione critica del poemetto di Frantziscu Lai (”Fra Ignatziu de Laconi”, Oristano, 1921), Cagliari 2001, prima ristampa 2003; 

Remundu Piras, il poeta della gente, Cagliari, 2003, prima ristampa 2004; Il silenzio, la parola/ Sentieri dell’anima sarda, Cagliari 2003;  L’isola del cuore, Cagliari 2005; Mancarias, la parlata di Seui, Cagliari 2006; Antonandria, Cagliari 2006; Terra Madre Nonna Luna, Cagliari 2007; Il Bandito senza colpa, Cagliari 2008.

Le collaborazione con Salvatore Ligios e Piero Marras

Con il fotografo Salvatore Ligios (e i giornalisti Antonio Ghiani e Mauro Spignesi) ha scritto: ”Ardia, cavalli e cavalieri alla festa di Sedilo”, Sassari 1990; sempre con Ligios, ”Ammajos, il fascino della natura”, Sassari 1992; ”Ermosuras, suoni e silenzi della montagna” (1994), ”Caddos” (1995), ”Làcanas” (1998) e ”Coro meu” (Villanova, 2000).

Per il cantante Piero Marras ha scritto i testi dell’album Funtanafrisca (1987). Con Piero Marras, ha collaborato anche per i cd Tumbu (1995) e In su cuile ’e s’anima (2001), con il cantante Franco Madau per Animas torran (1999) e Cara ’e luna (2002), con il Duo di Oliena per Bandelas (2000) e Abbajara (2002), con la cantante Maria Giovanna Cherchi per Unu frore che a tie (2002). Ha scritto, dal 1990 in poi, diversi lavori per le compagnie teatrali Actores Alidos di Cagliari (Sonos de ammentos, Boghes, Paristorias) e Fueddu e Gestu di Villasor (Frores, Ojos, Carenas).

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