Quarta vita per Sardegna Uno

Acquistata dal Gruppo L'Unione Sarda
L’imprenditore Giorgio Mazzella

Videolina ha acquistato Sardegna Uno. La notizia, attesa da tempo, è stata ufficializzata l’11 settembre e ha aperto il campo ad una serie di reazioni, valutazioni e aspettative. L’emittente, che ha cominciato a trasmettere regolarmente dal 1987 dopo un biennio di sperimentazione, e che ha sede nella palazzina di via Venturi a Cagliari, poco distante dalla vecchia redazione e dagli studios chiusi da oltre un decennio di Videolina in viale Marconi, cambia proprietà ed entra nel network del Gruppo L’Unione Sarda, Sardegna 1, che sembrava condannata al fallimento e quindi alla chiusura definitiva, rinasce per la quarta volta nei sui 35 anni di vita: fondata dal medico-imprenditore cagliaritano Paolo Ragazzo con grandi ambizioni e corposi investimenti (1984-2004), è passata poi (2004-2013) nelle mani di un altro potente imprenditore e banchiere sardo, l’ogliastrino Giorgio Mazzella, per essere ceduta dopo un lungo periodo di crisi ad una società di pochi dipendenti che l’hanno condotta sino ad oggi (2013-2021) riuscendo a tenerla in vita e a trasmettere regolarmente sia telegiornali che programmi di vario genere, in particolare culturali e legati alla lingua e all’identità sarda.  Ma senza nuovi investimenti e col calo costante della pubblicità (nonostante i contributi regionali per le emittenti locali) i bilanci si sono sempre più assottigliati portando la testata all’inevitabile destino del fallimento. Sarebbe stato un inglorioso epilogo per una emittente che vantava tra l’altro il primato di essere stata la prima emittente regionale a trasmettere via satellite nel 1998 e vi è rimasta fino al 2012.

L’editore Sergio Zuncheddu

Ora è stata acquistata dall’imprenditore-editore Sergio Zuncheddu con gli obiettivi e un piano editoriale che ancora non sono stati resi noti. Come, al momento dell’acquisto e della ufficializzazione della notizia, non si conoscono i termini esatti dell’operazione. L’acquisto, avvenuto al termine della seconda asta dopo che la prima era andata deserta perché non c’erano altri acquirenti, consentirà di salvare i posti di lavoro esistenti.Ora (settembre 2021) comincia il suo quarto periodo di vita sotto l’ombrello del più importante gruppo editoriale regionale.

Preoccupazioni sul monopolio

Il dottor Paolo Ragazzo

La notizia del salvataggio della storica testata di per sé non può che suscitare soddisfazione in un momento molto difficile per l’intero comparto dell’editoria e dell’emittenza locale, in una fase in cui il web prende il sopravvento sulle tradizionali tecnologie di stampa e broadcasting. Eppure non manca la preoccupazione negli ambienti dell’informazione isolana, dove si auspica che anche nel nuovo corso Sardegna Uno mantenga la sua identità rispetto a Videolina. Era infatti dalla fine degli anni Sessanta che non si verificava in Sardegna un simile accentramento dell’informazione, da quando cioè la Sir di Nino Rovelli ebbe in mano sia L’Unione Sarda che la Nuova Sardegna.

Nata, come detto, nel 1984 per volontà dell’imprenditore cagliaritano Paolo Ragazzo, con la collaborazione dell’ex gran Maestro della massoneria Armandino Corona, Sardegna 1 è stata rilevata nel 2004 dall’imprenditore turistico e banchiere Giorgio Mazzella che, nove anni dopo, nel 2013, ha venduto l’emittente per una cifra irrisoria (4mila euro) al giornalista  Mario Tasca e al tecnico e amministratore Sandro Crisponi.

L’ultimo direttore Mario Tasca prima della vendita

Un’operazione questa che aveva portato ad una durissima vertenza sindacale con la redazione culminata con il licenziamento di ben 16 lavoratori tra giornalisti e cameramen. La notizia dell’acquisto, data sul notiziario serale di “Prima Comunicazione”, è stata ripresa dalle agenzie, dai giornali locali e dalle principali testate online.

La posizione dell’Assostampa

Immediate le reazioni del sindacato dei giornalisti che ha diffuso un comunicato in cui esprime da una parte fiducia per il salvataggio della ormai storica testata (la seconda nel panorama regionale delle tv private) dall’altra manifesta preoccupazioni per la salvaguardia dei posti di lavoro dei giornalisti e dei tecnici e soprattutto auspica un rilancio con un piano editoriale che al momento della notizia era ancora un mistero: «L’editore di Videolina, proprietario anche dell’Unione Sarda, con l’acquisizione della tv Sardegna Uno rafforza la propria posizione nell’editoria di informazione isolana, già estremamente significativa». È quanto si legge nella nota dell’Associazione Stampa Sarda: «La liceità di questa operazione, compatibile con i limiti di legge per le concentrazioni nell’editoria locale», si evidenzia, «non ne cancella gli oggettivi, potenti effetti politici, con la riduzione dei margini di pluralismo e di concorrenza fra testate, in un territorio che non può augurarsi l’oligopolio informativo, anche per aver conosciuto in passato la realtà del monopolio editoriale e i suoi effetti».

Il precedente di 5 Stelle tv

«Ma a meritare una riflessione», evidenzia l’Associazione stampa sarda, «è anche il fatto che tale acquisizione sia avvenuta attraverso un’asta giudiziaria che in prima battuta non aveva visto alcun partecipante e in seconda uno soltanto. I giornalisti e i tecnici che ancora lavorano per Sardegna Uno, e quelli che anni fa una insopportabile campagna di licenziamenti trasformò in disoccupati e creditori, oggi hanno in misura diversa tra loro motivo di sollievo, ma fino all’ultimo sono stati a un passo dal ritrovarsi nelle condizioni dei loro colleghi della tv gallurese 5 Stelle, spenta dai debiti senza che l’imprenditoria locale avesse l’intuizione, l’orgoglio o il senso di responsabilità di scommettere su un rilancio».

«Il sindacato dei giornalisti non può sostituirsi al legislatore né all’imprenditoria: continuerà», scrive l’Assostampa, «insieme ai propri iscritti a vigilare sulla completezza dell’informazione, sollecitando la Giunta regionale al confronto su una riforma della legge sull’editoria che valorizzi i passi avanti fatti nel campo dell’online e faciliti nell’interesse dei cittadini la composizione di un panorama informativo più ampio e ricco». Dopo il fallimento «Videolina, l’unica partecipante a questa gara seguita al fallimento», si legge nella nota, «ad oggi non ha ancora perfezionato l’acquisto del ramo d’azienda di Sardegna Tv srl, che dovrebbe avvenire entro sessanta giorni dalla data di aggiudicazione».

 

Fonti:

Prima Comunicazione, Assostampa, L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna

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