Il fenomeno blog

Dalle origini allo sviluppo anche in Sardegna

Il blog, dalle origini
all’affermazione nel web
 

Lo studio di Francesca Matta, svolto nel 2013-14, esamina il “fenomeno blog” sotto tutti i suoi aspetti: dai primi passi nel web sino all’affermazione come medium di grande successo e diffusione, tanto da diventare un genere dell’informazione con vari sottogeneri. Ormai è a tutti gli effetti una specializzazione giornalistica che trova sempre più spazio nei giornali online e nei siti. Nello studio si ripercorre la storia del blog nel mondo e in Italia, con uno sguardo all’interesse e all’utilizzo nei mezzi di informazione sardi.

Si tratta di un lavoro che potrà essere ripreso e aggiornato nel tempo, soprattutto, per quanto ci riguarda, analizzando lo sviluppo esponenziale che ha avuto nel successivo quinquennio anche in Sardegna.

Completa la tesi la parte finale che comprende un’ampia bibliografia sull’argomento (oggi di certo arricchita da nuovi contributi), una sitografia e un glossario utile anche agli addetti ai lavori per capire i termini specialistici spesso usati impropriamente o persino senza conoscerne il significato.

L’intervista a Beppe Servegnini

Beppe Servegnini

Francesca Matta ha intervistato uno dei giornalisti italiani più noti e impegnati sin dagli albori nella blogosfera, Beppe Servegnini, attualmente direttore del settimanale Sette del Corriere Sera, titolare di un popolare blog, saggista di successo e autore televisivo.

Qui pubblichiamo di seguito:

  1. L’indice della tesi, per illustrare subito i contenuti del lavoro e consentire un’agile consultazione del testo
  2. L’introduzione
  3. La biografia dell’autrice
  4. Il Pdf integrale della tesi

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Introduzione pag. 3
1. Genesi e diffusione del blog: dalla NewsPage alla Weblog Community 9
1.1 Tipologie e caratteri del blog 15

1.2 La diffusione del blog in Italia 19

2. Blog e giornalismo: il blogging è giornalismo? 24
2.1 Mediasfera e Blogosfera: due sistemi a confronto 30

2.2 Interrelazione tra Blogosfera e Mediasfera 36

2.3 Watchblogging 41

3. I blog dei quotidiani italiani: i numeri, i contenuti, i giornalisti 46
3.1 Dai blog giornalistici ai blog in redazione 56

3.2 I blog dei quotidiani italiani: Il Corriere della Sera e La Repubblica, L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna 60

4. Intervista a Beppe Severgnini 69
Conclusioni 75
Glossario 79
Bibliografia 88
Sitografia         90

Introduzione

Il fenomeno blog, sviluppatosi all’inizio degli anni Duemila, ha visto un progressivo cambiamento della propria forma e funzione, che ha coinvolto sia i media tradizionali sia i nuovi social media, diventando un importante collegamento tra i due sistemi d’informazione.

Oggi (2013-14) sono presenti più di 152 milioni di blog, di cui quasi la metà proviene dagli Stati Uniti, seguiti dall’Europa, l’Oceania, l’America latina, il nord America, il sud Asia, l’Asia dell’est, il Medioriente e l’Africa. La maggior parte dei blogger raggiungono un’età media compresa tra i 25 e i 40 anni, mentre solo un terzo supera i 44 anni; il 37% dei lavoratori a tempo pieno indica il blog come principale fonte di guadagno, perciò tende ad aggiornarlo più frequentemente rispetto ad altre categorie, come gli hobbisti, i lavoratori part-time e i lavoratori dipendenti: il 26% dei rispondenti sostiene di arrivare a pubblicare tre post al giorno.

Il rapporto tra blogger e media tradizionali

Il rapporto tra blogger e media tradizionali si è andato negli anni rafforzandosi, raggiungendo un’importante complementarità tra i due sistemi d’informazione: un terzo dei blogger interrogati dichiara di aver lavorato per un medium tradizionale, di cui il 41% per un mensile; il 55% dei lavoratori a tempo pieno e metà dei lavoratori dipendenti hanno collaborato con una rivista mensile e il 24% di coloro che hanno avuto un’esperienza lavorativa in un medium tradizionale vi lavorano tutt’oggi e gestiscono un blog separatamente. Sono divenuti sempre più popolari, infatti, i news blogs (“blog di notizie”), che hanno dato vita a una stretta competizione con la stampa cartacea tradizionale e le riviste  d’attualità: è il caso dell’“Huffington Post”, fondato nel 2005 dai giornalisti  statunitensi Arianna Huffington, Kenneth Lerer e Jonah Peretti, posizionatosi al secondo posto nella classifica dei 25 migliori blog del 2009 stilata dal “Time Magazine”, e al primo posto nella classifica dei blog più potenti al mondo pubblicata da “The Observer”, nonché vincitore del Webby Award nel 2006 e nel 2008 come miglior blog politico.

Anche i political blogs (“blog politici”) hanno contribuito ad inserire il nuovo mezzo d’informazione nella realtà giornalistica, spesso perché affiliati a un importante quotidiano o un’azienda mediatica, trasformando il lettore del web da semplice spettatore di notizie in pubblico partecipativo, con una maggiore attenzione verso temi politici e d’attualità, come  il blog The Caucus, associato al “New York Times”, il blog CNN Political Ticker dell’emittente CNN e The Corner, affiliato alla “National Review”.

I blog politici sono stati in grado di mobilitare gran parte dell’opinione pubblica, in particolare in occasione di elezioni politiche, come quelle presidenziali svoltesi negli Stati Uniti nel 2003: il manager elettorale Joe Trippi creò la pagina web Blog for America per sostenere la campagna elettorale di Howard Dean, candidato alle primarie del partito democratico e primo parlamentare statunitense a rinunciare al finanziamento federale ai partiti. In questo modo il candidato democratico «ha raccolto 59 milioni di dollari, tre quarti dei quali provenienti da elargizioni via Internet di circa 77 dollari ciascuna», segnando un momento di svolta nel sistema politico elettorale statunitense, in quanto «prima di allora nessun democratico era mai andato oltre 45 milioni».

Di conseguenza il concorrente del partito democratico John F. Kerry dovette necessariamente seguire la nuova strategia di Dean, e raggiunse 60 milioni di fondi per la propria campagna elettorale attraverso il proprio sito web e allo stesso modo fece il candidato repubblicano George W. Bush, riuscendo a mobilitare 500.000 attivisti volontari attraverso la rete.

Il boom di Beppe Grillo

Beppe Grillo

In Italia è il blog politico del comico italiano Beppe Grillo (www.beppegrillo.it) ad aver raggiunto un grande seguito, tant’è che nel 2009 riuscì a fondare il movimento politico italiano “Movimento 5 Stelle” attraverso la mobilitazione online, e si aggiudicò importanti riconoscimenti come il “Premio WWW” del 2005, istituito da “Il Sole 24 Ore” come miglior sito web italiano nella categoria “news e informazione”. L’anno seguente si è posizionato al 28° posto nella classifica stilata dal sito technorati.com e nel 2009 ha raggiunto il nono posto nella classifica dei 50 blog più potenti al mondo redatta dal quotidiano “The Observer”. Il blog di Beppe Grillo ha promosso diverse iniziative come “Via dall’Iraq” nel 2005, con cui si chiedeva all’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq, in seguito all’uccisione dell’agente segreto italiano, Nicola Calipari da parte di soldati statunitensi, e nel dicembre dello stesso anno ha lanciato l’appello “Parlamento Pulito”, con cui intendeva contrastare la rielezione nel Parlamento italiano ed europeo di condannati per vari reati in via definitiva. D’altra parte il blog del comico italiano ha suscitato diverse polemiche riguardo l’aspetto strutturale e organizzativo, da parte di alcuni esperti del web come Massimo Mantellini, il quale ne ha individuato i limiti in un articolo per il sito www.radioradicale.it:

«Grillo è volontariamente fuori da qualsiasi dinamica di rete […]. Emette ma non riceve, parla ma non risponde, Grillo forse usa Internet bene […] ma non abita la rete. E come lui la grande maggioranza dei suoi commentatori e lettori. E questo nelle dinamiche di nicchia della rete stessa fa di lui un estraneo […] che nella blogosfera riceve mediamente la stessa attenzione dei grandi emettitori generalisti (le Tv, i quotidiani ecc): vale a dire poca. Contano le migliaia di commenti? Poco anch’essi. La gestione dei commenti del blog di Grillo è forse l’errore più grande della fortunata gestione Casaleggio […], uno spazio aperto al commento di chiunque (ah la democrazia!) ma totalmente abbandonato all’inevitabile rumore di fondo di un sito web ad alto traffico».

L’influenza dei blogger

L’analisi “2013 Digital Influence Report” del sito web technorati.com inserisce il blog tra i mezzi d’informazione più influenti sul web, come indica l’86% dei rispondenti e la principale piattaforma di pubblicazione online: un terzo sostiene di aver gestito un blog per 5 anni o più, il 52% possiede dai 2 ai 5 blog, il 43% si occupa di un solo blog e il 6% pubblica i propri post in 6 blog o più. Gli stessi blogger sono influenzati prevalentemente dal contenuto pubblicato in altri blog (18%), il che dimostra l’esistenza di una comunità online riconosciuta dai propri membri, così come l’aveva immaginata uno dei protagonisti della creazione del blog, Jorn Barger, alla fine degli anni ’90; con un certo distacco seguono le pubblicazioni dei colleghi di lavoro (11%), Twitter e siti d’informazione (10%), Facebook (9%), notizie ricevute da amici o parenti (8%), la stampa cartacea (5%) e per ultima la televisione (4%).

La Blogosfera

I nuovi social media svolgono un ruolo fondamentale nel sistema della Blogosfera, in quanto risultano essere le piattaforme di pubblicazione più popolari per i blogger, e quelle che generano la maggior parte dei ricavi e delle condivisioni dei post: in particolare il 92% dei blogger sostiene di avere un account Facebook, in cui l’83% pubblica i propri post una volta a settimana, e l’88% possiede un account Twitter, in cui il 71% condivide i propri contenuti con la stessa frequenza. I social network, poi, sono diventati  mezzi attraverso cui è possibile misurare il successo di un blog che, oltre a essere valutato sulla base del page rank dal 52% dei rispondenti, si registra tramite il social following e l’interazione tra gli utenti, che tiene conto dei commenti ai singoli post e al blog in generale.

Lo sviluppo a livello locale: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

Sulla base di queste premesse è stato possibile ripercorrere la genesi e la diffusione del blog a livello globale e locale, concentrandosi in particolare sul modo in cui il fenomeno blog si è sviluppato in Italia e nei principali quotidiani italiani online. Si è voluto approfondire l’analisi del nuovo mezzo d’informazione, ponendo particolare attenzione al modo in cui i quotidiani nazionali presenti sul web hanno saputo sfruttare o meno il blog, sulla base del numero dei blog presenti, delle categorie proposte e del numero di giornalisti, professionisti o freelance, che gestiscono uno o più blog per un quotidiano online. In seguito sono stati messi a confronto due quotidiani nazionali italiani, “Il Corriere della Sera” e “La Repubblica”, e due quotidiani regionali, “L’Unione Sarda” e “La Nuova Sardegna”, riprendendo un metodo di valutazione proposto da Jay Rosen, direttore del dipartimento di giornalismo alla New York University, che prende in considerazione gli elementi necessari all’adeguato funzionamento del blog, quali l’utilizzo di collegamenti ipertestuali (link), i commenti liberi, la presenza di un archivio facilmente consultabile, il blogroll, ovvero la lista di link alle pagine web ritenute interessanti, i feed RSS, attraverso cui è possibile un aggiornamento automatico dei blog cui si è interessati e il trackback, che permette il collegamento diretto tra un blog e l’altro.

In conclusione dell’analisi si è deciso di fare un’intervista faccia a faccia con l’editorialista de “Il Corriere della Sera”, nonché autore del blog-forum Italians dal 1998, Beppe Severgnini, con il quale è stato possibile ricavare un punto di vista interno alla realtà giornalistica, e sciogliere alcuni quesiti nati durante l’analisi del fenomeno blog.

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Chi è Francesca Matta

Laurea in Lettere Moderne con la tesi “Il fenomeno blog” nel 2014 dopo aver seguito il corso di “Teoria e Tecnica del linguaggio giornalistico” presso l’Università di Cagliari. Laurea Specialistica in Giornalismo a Parma. Stage e tirocini a Berlino presso Berlino Magazine, Studio28Tv e Mediagrammi.org, con esperienze nel settore progettazione video, gestione canali social e newsletter. A Parma giornalista nella redazione di ParmAteneo e di Radio Revolution. A Milano ha cominciato a collaborare con linkiesta.it.

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IL PDF della tesi (pagg. 94).     

Il fenomeno blog

Fonti:

Tesi di laurea di Francesca Matta, Università di Cagliari, 2013-14

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