La rivoluzione digitale nell’isola

Il panorama regionale nella tesi e nel saggio di Silvia Fanzecco

Come è cambiato il lavoro dei giornalisti nell’ultimo ventennio con il diffondersi delle testate online e il contestuale aggravarsi della crisi della carta stampata? Qual è il nuovo profilo di chi opera, a vario titolo, nel mondo dell’informazione e più in generale della comunicazione? Qual è l’attuale situazione in Sardegna? Quante testate e quanti giornalisti operano sul campo? A queste e a molte altre domande ha cercato di rispondere Silvia Fanzecco, oggi community manager tra Milano e Cagliari, che ha dedicato alcuni anni di studio e ricerca nel settore dell’informazione online in Sardegna. Una tesi di laurea e un saggio sono il risultato del suo lavoro, mentre si auspica il completamento, l’aggiornamento e l’integrazione della ricerca basata su un questionario diffuso tra i giornalisti dal quale si evince un quadro significativo della realtà dell’editoria online nell’Isola. L’indagine pubblicata si ferma, infatti, al 2015. In circa cinque anni alcune testate sono state chiuse o hanno interrotto l’attività, altre si sono affermate e consolidate, affiancandosi a pieno titolo alle testate tradizionali, altre (poche) sono nate e cercano di trovare un proprio spazio. La realtà, in tempi di grave crisi del settore e soprattutto di deregulation grazie al diffondersi dei siti e dei blog sui social, è in continuo mutamento. 

In questo spazio presentiamo in allegato (vedi i link) il prezioso lavoro della giovane comunicatrice cagliaritana, sia la tesi, sia il saggio presente nel volume del Corecom, che fotografano la situazione al presente con possibili recenti cambiamenti di numeri e nomi per quanto riguarda le testate. A corredo di questo post pubblichiamo, per comodità, l’elenco delle testate (al 2015). Vediamo più in dettaglio i due lavori.

La tesi

Nel 2015 è uscita la sua interessante e originale tesi di laurea, “La rivoluzione del giornalismo digitale e il nuovo volto del giornalista online in Sardegna” (relatrice la prof.ssa Elisabetta Gola – Corso di laurea in Scienze della Comunicazione – Università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Studi Umanistici), con un’indagine, in parte ancora in corso, avviata in collaborazione con l’Associazione della stampa sarda e in particolare con l’apporto del presidente del sindacato regionale, Celestino Tabasso. A questo progetto (ancora da completare in una seconda fase di ricerca)  partecipano anche l’Università e il  Corecom.

Il saggio

Sulla base di questo lavoro Silvia Fanzecco ha poi elaborato il breve saggio uscito all’interno del volume  “Dalla prima radio libera alla scoperta del web /Storia e personaggi di spicco dell’informazione in Sardegna”. Una pubblicazione del CoReCom Sardegna basata su una ricerca dell’Università degli Studi di Cagliari (Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali). Prima edizione Cagliari ottobre 2019. 

Nel volume (riportato integralmente in questo sito) il saggio figura nel CAPITOLO 8 – LE TESTATE ONLINE IN SARDEGNA (pag. 271).  Si intitola “La rivoluzione digitale nell’isola”  (a pag. 281): ecco  Il link dell’articolo

Qui, di seguito, Silvia Fanzecco illustra le linee generali della sua ricerca, in un mix che riassume per grandi linee i temi illustrati nell’introduzione e nelle conclusioni della tesi, a cui rimandiamo per un’attenta lettura.

 

Il giornalismo digitale oggi

Il progetto di tesi nasce da una volontà primaria: capire, analizzare e spiegare nello specifico quello che rappresenta oggi il giornalismo digitale nel mondo dell’informazione e qual è stato l’impatto delle nuove tecnologie nei metodi di creazione e fruizione delle notizie attraverso il web. Come cambia il modo di gestire le notizie con la nascita delle testate giornalistiche online e come si articolano i rapporti tra questa realtà e la professione del giornalista. La ricerca, focalizzata al caso specifico della Sardegna, nasce dall’esigenza di prendere coscienza di un fenomeno in pieno sviluppo e dominante nel panorama dell’informazione. Lo scopo è quello di definire e comunicare una situazione, ancora poco chiara, dove la presenza delle testate online è concreta e dove emerge la necessità di profilare una nuova figura professionale, quella del giornalista online. 

 

 

Il lavoro di tesi si divide in due parti:

1. Una dedicata all’analisi teorica del giornalismo digitale nei suoi risvolti principali

2. Una di ricerca sperimentale il cui obiettivo è quello di indagare sulle testate giornalistiche presenti nel web e delineare il profilo del giornalista online in Sardegna. 

Nella prima parte, partendo da un confronto generale, si riassumono le differenze tra sistema cartaceo e digitale, facendo emergere nello specifico le difficoltà e le opportunità che hanno determinato il passaggio dalla carta al web. Si parla di un passaggio che ha visto da una parte la definizione di una nuovo modo di fare informazione e dall’altra la ridefinizione di quello tradizionale della stampa. La rivoluzione digitale e la diffusione di Internet hanno coinvolto e stravolto allo stesso tempo anche il mondo giornalistico. Rapidamente ha dovuto adattarsi alle nuove tecniche e pratiche di scrittura, ideare nuove forme di promozione, pubblicità e azioni di marketing mirate, rispondere alle necessità imminenti dei lettori della rete e adattarsi ai nuovi supporti per la fruizione e la costruzione stessa delle notizie.

Nuove forme di giornalismo

Nascono nuove forme di fare giornalismo: da quello partecipativo, che dà vita e coinvolge la comunità, a quello degli open data, dal crowdfunding alla potenza dei social network nei processi di interazione e diffusione dei contenuti. 

Si è creata una realtà dell’informazione virtuale complessa, frutto di cambiamenti sociali e tecnologici influenti. È una realtà da analizzare in tutte le sue molteplici forme d’espressione per comprenderla e gestirla. Una gestione da parte degli organi competenti è fondamentale per preservare la qualità nella produzione delle notizie. Il monitoraggio delle attività verifica che le figure e le aziende editoriali rispettino la deontologia nella produzione di contenuti che puntano all’eccellenza, al guadagno e alla fidelizzazione del pubblico.

Nuove figure professionali

Nascono nuove figure professionali nel campo dell’informazione online mentre quella del giornalista tradizionale entra in crisi, si è dovuta reinventare e aggiornare per adattarsi alle innovazioni digitali. Nel processo di formazione il giornalista 2.0, oltre alle classiche norme della scrittura, deve acquisire competenze informatiche e tecnologiche. Si appropria dei numerosi strumenti e linguaggi comunicativi, per trovare strategie efficaci nel suo principale compito di selezionare, condividere e diffondere la migliore informazione in linea con il nuovo mezzo. 

L’affermazione del giornale online

La seconda parte della tesi si concentra sul prodotto “giornale online”. Una realtà ormai accettata e impiantata nel panorama giornalistico a livello mondiale. Partendo dai processi di nascita, crescita e diffusione tipici di una testata giornalistica online, considerando il contesto nella quale si sviluppa, l’obiettivo specifico è di affrontare, da un punto di vista oggettivo, quelle che sono ad oggi le esigenze, le problematiche, i diritti e i doveri rapportati alle innovative modalità per l’informazione. La rete è infatti un portale aperto nella quale tutto può essere pubblicato e chiunque può occuparsi liberamente di diffondere notizie e di creare contenuti per il pubblico, senza filtri o garanzie di autenticità e affidabilità. 

Come riconoscere un portale d’informazione attendibile? Esistono e quali possono essere criteri e premialità per decretare l’ufficialità di un prodotto editoriale online? Redigere una testata giornalistica è un progetto d’impresa vero e proprio: prevede spese e investimenti sia economici che di capitale umano. Occorre una tutela e il riconoscimento da parte delle istituzioni, l’attuazione di normative specifiche per il mezzo, garanzie e opportunità come: bandi e concorsi per l’ottenimento di incentivi finanziari, sgravi fiscali o altri eventuali privilegi. Sulla base di questa esigenza, che coinvolge, organi pubblici e istituzionali, editori e giornalisti ha inizio la ricerca di una normativa che permetta il controllo e il funzionamento del sistema e la valutazione di punti cardine da rispettare, per qualunque testata giornalistica online che voglia essere riconosciuta e tutelata dalla legge o da Associazioni specifiche. 

Le realtà esistenti (2015) nell’Isola

Per conoscere la realtà da regolamentare è utile fare un censimento delle testate giornalistiche esistenti in un contesto territoriale circoscritto. Catalogare e monitorare l’attività informativa permette di delineare un quadro realistico dei progetti editoriali esistenti nell’area di riferimento e compiere analisi e verifiche mirate per le singole caratteristiche dei relativi prodotti. Il territorio interessato in questo caso di ricerca è la Sardegna, dove le testate giornalistiche online costituiscono un gruppo compatto e distintivo rispetto a quello della carta stampata. Nonostante la loro concreta esistenza emerge la mancanza di normative specifiche che regolino, incentivino e tutelino il settore, nello specifico.

Dai social alle news in rete

Le realtà giornalistiche in rete nascono, cercano di inseguire il successo, e anche se purtroppo alcune falliscono, tutte cercano di adattarsi alle nuove logiche dell’informazione in rete, aprendosi al pubblico attraverso i social network e mantenendo anche all’interno del sito l’interazione costante con i lettori. Utilizzano le nuove tecnologie per offrire news in tempo reale e aderiscono alle politiche della pubblicità online. Possiamo disegnare un quadro dell’attuale offerta dei siti d’informazione reperibili in rete a copertura regionale.

Molte nascono come startup e operano senza avere alle spalle grosse aziende editoriali. Questo aspetto è indicativo del fatto che oggi non possiamo più parlare di giornalismo online come costola del cartaceo o di novità nel mercato. È un organo dell’informazione indipendente, una strada asfaltata accanto a quella della carta stampata. Parliamo di un sistema affermato con esigenze e problematiche che si fanno sentire con sempre maggior pressione e non possono più essere ignorate: devono essere analizzate. capite e gestite.

Da queste considerazioni segue la parte più attiva di ricerca sperimentale. L’approccio scelto è quello di indagare il fenomeno in un contesto concreto con l’obiettivo di sviluppare idee e soluzioni possibili e attuabili ad un livello più generale. Abbiamo voluto guardare all’interno del nostro territorio: la Sardegna, dove in seguito alla nascita delle testate giornalistiche online, è emerso inevitabilmente il problema della mancanza di normative chiare e specifiche per la regolamentazione dei nuovi prodotti e soprattutto per tutelare, da tutti i punti di vista, chi ci lavora: nasce così l’esigenza di svolgere un’indagine specifica, richiesta e concordata con l’Asso Stampa, l’associazione della stampa sarda.

Nelle tabelle seguenti ho elencato e analizzato esclusivamente le testate giornalistiche online per cui lavorano i giornalisti coinvolti nel sondaggio per la profilazione del giornalista online in Sardegna. Tutti i contatti inseriti nella lista stilata per la somministrazione del questionario. Questo non esclude che il panorama dell’informazione sarda offra un portale più ampio di testate giornalistiche. Volontariamente è stata esclusa dal sondaggio la testata online dell’Unione Sarda perché rappresenta una realtà affiliata e strettamente connessa alla testata cartacea

 

L’identikit del giornalista online

L’oggetto principale dell’indagine si concentra sulla profilazione del giornalista online in Sardegna. Lo scopo è quello di conoscere quali sono le nuove dinamiche lavorative della professione giornalistica nell’online: chi sono le figure coinvolte, qual è lo status professionale, che ritmi e contratti di lavoro hanno. È un progetto di ricerca frutto della collaborazione tra Università, Corecom, l’Associazione della Stampa Sarda e i rappresentanti attivi nel settore dell’informazione online di tutta la regione. Il lavoro si concretizza nella realizzazione di un questionario online, sottoposto ad un campione di giornalisti selezionati e che attualmente scrivono per una delle testate online riconosciute in Sardegna.

La ricerca persegue l’obiettivo di raggiungere la consapevolezza del nuovo ambiente digitale per fare informazione, vuole raccogliere dati precisi, contestualizzati e affidabili per testimoniare l’esistenza e l’autonomia di un universo, che anche a livello locale, si espande in modo determinante rivelando specificità di mezzi, prodotti, metodologie e nuove professionalità.

La ricerca si concentra sul profilo del giornalista online. Grazie all’elaborazione di un questionario, sottoposto ad un campione di giornalisti attualmente attivi nell’online in Sardegna, si sta cercando di capire quale sia lo status professionale prevalente dei giornalisti, il contratto più adatto e diffuso di assunzione, quanto sia la retribuzione media rapportata ai nuovi ritmi di lavoro. Cercare di capire come sia strutturata la figura professionale del giornalista online, nel contesto vigente, è un valido contributo per comprendere e conoscere l’ambiente nella quale opera e in quali e a quali condizioni svolge il suo mestiere. Per i risultati del questionario in dettaglio vedere le tabelle nel PDF della tesi.

Nuove capacità professionali

L’avvio dei servizi online aveva richiesto l’apprendimento di alcune conoscenze tecnologiche anche da parte dei giornalisti e una conseguente nuova distribuzione di mansioni, con un’innegabile crescita del contenuto tecnico nel lavoro del redattore on line. Oggi l’espansione e la differenziazione dell’informazione online e delle linee di produzione digitale negli stessi media tradizionali rende scontata la capacità di lavorare con strumenti elettronici. I portali selezionano redattori capaci di animare comunità online. I canali all news hanno bisogno di giornalisti capaci di selezionare costantemente nel flusso delle agenzie internazionali, montare o premontare un servizio e metterlo immediatamente in linea per l’emissione. I motori di ricerca non possono funzionare senza navigatori capaci di alimentare costantemente il flusso di segnalazioni, schede e recensioni.

Non più monopoli, liberi di informare

I giornalisti si trovano oggi in competizione, una competizione aperta, con altri produttori dell’informazione. Il monopolio giornalistico nella selezione, elaborazione e diffusione dell’informazione è caduto e le tecnologie digitali mettono oggi moltissimi altri soggetti nelle stesse condizioni dei giornalisti. La rete consente a chiunque di mettere in circolo notizie, dati o interpretazioni. Se i giornalisti vogliono conservare il principio di responsabilità sociale sul quale hanno fondato la propria specialità professionale, devono imparare a competere, devono dare al loro mestiere quella dimensione d’impresa che è l’essenziale perché il valore aggiunto della professionalità sia riconosciuto socialmente come tale.

Il ruolo dell’editore-portale

Cambiano anche gli editori, così come definiti tradizionalmente, e si trasformano in portali sia perché “infomediano”, attraverso i motori di ricerca, contenuto e occasioni di e-commerce di terzi, sia perché partecipano direttamente alla torta dell’e-commerce con i contratti di affiliazione. Alla base della scelta degli editori di andare verso la creazione di portali c’è il desiderio di controllare i flussi di fatturato pubblicitario online e la distribuzione di contenuto proprietario.

Ciò che giustifica la loro scelta di muoversi verso il modello di business multirevenue (somma del reddito da e-commerce, pubblicità e vendita di contenuto) è la necessità di trovare fonti di reddito sufficienti a coprire i costi di produzione del contenuto, in un mondo come quello della rete, dove i lettori sono poco propensi a pagare per le informazioni. Su internet, grazie ai costi minimi, gli editori artigianali stanno diventando una legione, è il trionfo della libertà di espressione, ma può anche essere la fine di vecchie corporazioni come quella dei giornalisti. 

Come cambia la mentalità lavorativa

La vera rivoluzione non è la redazione online, ma che tutti i giornalisti lavorino condividendo una mentalità che guarda al web come un ambiente proficuo per la produzione giornalistica. Si tratta di un processo inarrestabile dove il giornale può vivere in modo sano. Il grande passo per l’umanità del mondo giornalistico è quello di far diventare abitudini consolidate quelle che ancora i giornalisti guardano con distacco e sospetto nel trattare l’informazione nel web.

Strumenti sempre più semplici

Lo sviluppo tecnologico diminuirà con sempre maggiore rapidità il divario digitale, colmando il gap tra chi possiede e non le competenze e gli strumenti digitali, e favorirà una crescita nel campo professionale offrendo e ideando strumenti intuitivi, semplici e affidabili per il web. La società svolge da sé alcune delle funzioni essenziali di cui giornalisti, editori e comunicatori avevano il monopolio e oggi dispone di un acceleratore semplice, economico e distribuito per dare alle informazioni, alle competenze e alle opinioni una dignità pubblica sistematica. 

Professionalità contro le fake news

Il compito del giornalista è sempre meno quello di dare le notizie perché le notizie sono date a prescindere dalla sua partecipazione, il suo ruolo deve salire ad un livello logico superiore, dare un contributo professionale è determinante per fare sintesi competenti, per sviluppare approfondimenti originali e per generare relazioni.

In mezzo a tutti questi caotici flussi di notizie che arrivano da fonti disparate una cosa è certa: c’è più che mai bisogno di una figura in grado di mettere ordine e verificare le informazioni, per restituire al pubblico una scelta di priorità affidabili e proposte in modo creativo. Il pericolo maggiore che arriva dai social e dall’informazione indiscriminata senza controlli sono le fake news, un fenomeno incontrollato e in espansione che mette a rischio la credibilità dei giornalisti. La professionalità e il controllo delle fonti sono le uniche armi per contrastare le notizie false.

Conclusioni

Dopo tutte le varie ipotesi sostenute nella tesi e i primi risultati ottenuti, si può affermare con certezza che il fenomeno del “giornale online” sia una realtà lavorativa ormai a sé stante, ricca di risvolti che si sviluppano e si aggiornano nel corso del tempo con una rapidità sorprendente. Si tratta di un fenomeno che ha ancora tanto da mostrarci e insegnarci, per questo lettori, editori, istituzioni e giornalisti devono essere pronti e preparati ad accogliere le novità, cercando di capire e imparare al meglio le dinamiche che regolano un sistema di comunicazione informativa come questo, per non essere travolti dalla valanga di notizie, informazioni, fake news che il web, i portali e gli utenti ci propongono. Il compito principale è quello di imparare ad usare i mezzi a disposizione, selezionare e catalogare i contenuti, sempre nel rispetto del principio primo del giornalismo: fare e ricevere una “buona informazione”.

 

 

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La tesi è qui consultabile: ecco  IL PDF
Per consentire una più agevole lettura, di seguito l’INDICE del lavoro:
Introduzione  pag 8
La rivoluzione digitale e le nuove forme di giornalismo   pag 11
Il passaggio dalla carta al web: difficoltà e opportunità   pag 11
Differenze tecniche: dalla scrittura ai supporti   pag 18
Differenze a carattere sociale: società a confronto  pag 23
Stampa e online: il caso italiano  pag 28
Il giornalismo online: una realtà affermata nel mondo  pag 31
Nuove forme giornalistiche e supporti di fruizione  pag 31
Social network al servizio dell’ informazione   pag 43
Come far pagare l’informazione in rete?  pag 47
Alla ricerca della Qualità: l’ambizione dell’informazione online   pag 52
Le testate giornalistiche online: il caso della Sardegna pag 59
Le testate giornalistiche in Sardegna: chi sono e cosa fanno?   pag 59
Il panorama delle testate giornalistiche online: nuove esigenze   pag 62
Limiti e problematiche   pag 63
Soluzioni possibili: la normativa   pag 65
Segni particolari di una testa online: gli strumenti del mestiere   pag 71
Il profilo del giornalista online nella realtà sarda   pag 76
Giornalista online come progfessione: il problema dei contratti   pag 77
Il questionario   pag 80
Il giornalista 2.0: punti di rottura con la figura tradizionale  pag 82
Metodologia e risultati   pag 89
Conclusioni   pag 110
Bibliografia   pag 112
Sitografia   pag 112
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Chi è Silvia Fanzecco

Laureata in Scienze della Comunicazione nel 2015 (Università di Cagliari), è entrata e cresciuta professionalmente per due anni nella sede Open Campus di Tiscali (Sa Illetta, Cagliari) occupandosi di varie attività: comunicazione, gestione della community, formazione e organizzazione di eventi. Ora, a metà tra Cagliari e Milano, continua a collaborare anche con il team di Open Campus per i progetti speciali.

Così si presenta nel suo curriculum:«Da Cagliari a Milano per inseguire l’amore! La mia passione per la comunicazione, la scrittura e il digital, subito dopo la laurea, mi hanno portata ad entrare a lavorare come communication e community manager in Open Campus, il primo spazio di coworking nato in Sardegna. Oggi, a Milano ormai da due anni, sono Community Manager a Talent Garden, la community dinnovatori più grande d’Europa, dove nello specifico mi occupo della gestione di una community di 400 persone tra startup, freelance e imprenditori digitali. Nel tempo libero? Fiera di far parte e collaborare come responsabile della community e della comunicazione con SheTech, un’associazione che supporta le donne nel mondo della tecnologia, del digital e dellimprenditoria».

 

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