I giornalisti nel Rotary di Cagliari

Un volume celebra i settant'anni del club cittadino
Lucio Artizzu al centro della foto. A sinistra Salvatore Fozzi,a destra il prof. Angelino Cherchi che fu governatore del Distretto (1987/88). Alle sue spalle si intravede Giovannino Sanjust.

Il Rotary Club Cagliari ha compiuto settant’anni (1949-2019) e ha voluto celebrare l’anniversario con un bel volume pubblicato per l’occasione e accompagnato da una mostra di fotografie e documenti svoltasi nelle sale del “Search”, sotto il Municipio, tra gennaio e febbraio 2020. Il libro, dunque, come testimonianza di una lunga vita del club cittadino che, tra i diversi obiettivi statutari, si pone al servizio della comunità con iniziative sociali e culturali. Le vicende del Rotary più “anziano” di Cagliari e secondo della Sardegna dopo quello di Sassari che anticipò di qualche mese la fondazione, si legano di pari passo alla città venuta su dalle rovine del dopoguerra ad oggi. Come riassume lo stesso titolo “Settant’anni con la città tra storia e memoria”. Nella vita del Rotary un ruolo importante lo hanno rivestito i giornalisti che, numerosi, si sono distinti col loro impegno nel club e con la loro esperienza professionale. Alcuni sono stati anche presidenti e uno, Lucio Artizzu, governatore distrettuale. Nomi, come vedremo, importanti che hanno lasciato il segno e il ricordo (molti non ci sono più) nel panorama dei giornali e della televisione in Sardegna. Ed è per questo motivo che il volume del Rotary entra a pieno titolo in questo sito dedicato alla storia del giornalismo nell’isola. 

Il volume, graficamente ben curato con le suggestive foto in bianco e nero di Attilio Della Maria, si avvale di tre interessanti saggi dopo gli interventi introduttivi del presidente internazionale Mark Daniel Maloney, del segretario generale John Hewko, del governatore del Distretto Giulio Bicciolo, della past president Paola Giuntelli e del presidente in carica nel 2019-20 Francesco Danero.

Il racconto di Paolo Fadda

Allo storico e giornalista Paolo Fadda il compito di ripercorrere da par suo sette decenni della città attraverso i vari periodi che vanno dalla ricostruzione allo sviluppo incontrollato degli anni Cinquanta, al boom economico e al processo di inurbanizzazione che portò la città ad avere quasi 200 mila abitanti nei ’60, per analizzare quindi i difficili periodi tra i ’70 e gli ’80 che portarono al decentramento e al distacco delle frazioni, mentre faticosamente si andava formando il primo Piano regolatore. L’approfondita analisi socio-economica, che inquadra lo sfondo urbanistico di una città in continua espansione tra mille contraddizioni, affronta il dibattito politico che si è via via delineato: dalle giunte democristiane alle formule complicate del pentapartito sino ad arrivare alla fase del maggioritario che culminò con i doppi mandati dei sindaci espressi dal centrodestra Mariano Delogu e poi Emilio Floris.

I ricordi di Gianni Campus

Gianni Campus, presidente 2017/18.

Un lungo capitolo del volume è dedicato alla storia del club, dalla fondazione ad oggi, con il racconto in prima persona dell’architetto Gianni Campus, cagliaritano doc e presidente nel 2017-18, che affolla le pagine di ricordi di nomi e ritratti di personaggi del Rotary, dai soci fondatori a tutti coloro che nel tempo si distinsero nel club. 

Nel terzo e conclusivo capitolo due past president quali Marinella Ferrai Cocco Ortu (2009-10) e Michele Rossetti (2011-12), riassumono i tanti progetti e attività di servizio che nel tempo hanno caratterizzato l’impegno del Rotary a favore della comunità: concorsi e premi culturali; iniziative sanitarie e per una città cardioprotetta; manifestazioni di solidarietà e per lo sport quale espressione sociale; infine programmi per aiutare le categorie più disagiate e per le popolazioni dell’Africa. 

Il valore dell’archivio storico

Salvatore Fozzi nella sede della casa editrice dove custodire l’archivio del Rotary e migliaia di volumi

Il Rotary non è nuovo ad iniziative editoriali come questa: altri volumi furono pubblicati, con un taglio simile, in occasione dei suoi 30, 35, 40 e 60 anni, oltre alle riviste periodiche e ai bollettini pubblicati periodicamente e alla lettura dei quali si rimandano gli interessati: tutto questo materiale è disponibile nell’archivio cartaceo custodito presso la casa editrice del socio Salvatore Fozzi e in buona parte digitalizzato fruibile attraverso il sito del club. «L’Archivio Storico del club – come sottolinea Marinella Ferrai Cocco Ortu – è stato dichiarato di interesse storico particolarmente rilevante con decreto della Soprintendenza archivistica della Sardegna (n.2/2019), ufficio regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali con la motivazione che questo archivio richiama l’attenzione dei rotariani sull’importanza della conservazione della propria memoria collettiva che diventa memoria storica». L’archivio è diviso in due sezioni: una fotografica suddivisa per anni rotariani, presidenze ed eventi, ed un’altra per i documenti stampati e o manoscritti.  

L’attività editoriale del club ruota attorno alla figura di Salvatore Fozzi, presidente nel 2005-06, per molti anni presidente dell’Associazione editori sardi e fondatore della storica casa editrice “Della Torre” che nella sede di viale Elmas conserva un archivio personale di undicimila volumi in gran parte dedicati alla Sardegna, ma non solo. Con la sua esperienza ha sempre dato un ampio contributo per tutte le pubblicazioni promosse dal Club. 

I giornalisti nel Rotary

Come abbiamo anticipato all’inizio, i giornalisti hanno avuto e tuttora svolgono con la loro partecipazione un ruolo importante nella vita e nelle attività del club, alcuni chiamati a ricoprire diverse cariche dirigenziali e altri eletti presidenti. In queste righe, riprendendo le citazioni del volume, vogliamo ricordare i colleghi che si sono fregiati del distintivo del Rotary con orgoglio e spirito di appartenenza.

Partiamo da Paolo Fadda che ha firmato il saggio principale dal significativo titolo “La città e le sue élite-guida nel settantennio rotariano”. 

Fadda nella sua narrazione utilizza, tra le varie fonti, il quotidiano cittadino citando giornalisti che, con le loro cronache, hanno raccontato gli eventi del tempo. Antonio Ballero (pag. 29), all’epoca valente capocronista de L’Unione Sarda, scrivendo degli anni della ricostruzione, «ricorda che quella resurrezione la si doveva principalmente alla volontà ed alla tenacia dei cagliaritani che s’erano affidati alle capacità delle loro mani laboriose, più che alle preghiere d’intercessione verso quei protettori celesti (San Saturnino e Sant’Efisio)». 

«Negli anni ’50 – scrive Fadda – s’era risvegliata la voglia di incontrarsi, di ritornare al cinema per confrontarsi con gli amici sulle recensioni di Giuseppe (Peppino) Fiori sull’Unione Sarda e di Aldo Assetta su Radio Sardegna». 

«Luogo di ritrovo deputato della città erano le librerie dei fratelli Giovanni e Antonio Cocco, nella via Manno: qui si incontrava quella che poteva essere indicata l’intellighentzia cittadina, per ritrovare quel piacere del conversare e del discutere da cui, per troppi anni, s’erano dovuti obbligatoriamente sottrarre.  Per la cronaca tra loro c’erano fra i più assidui il prof. Antonio Romagnino, lo storico Alberto Boscolo, gli scrittori Francesco Alziator e Peppino Fiori».   Riguardo ai cambiamenti degli anni ’60 Fadda riprende una serie di articoli pubblicati nel gennaio 1960 sull’Unione Sarda da Michelangelo Pira (pag. 46), «brillante intellettuale bittese oltre che esponente della nouvelle vague burocratica regionale e collaboratore di Radio Sardegna».

«Ma dove va questa Sardegna che ha doppiato l’anno dei trent’anni di autonomia ed entra barcollante negli anni Ottanta?»: con queste parole il giornalista Giorgio Melis sulle pagine dell’Unione Sarda che, celebrando il suo novantennio, descriveva la situazione socioeconomica dell’isola (pag. 56). 

E sempre sulle stesse pagine commemorative un’altra penna illustre di quel quotidiano, Vittorino Fiori, che a lungo ne aveva raccontato con elegante scrittura le vicende più importanti, aggiungeva come «anche Cagliari fosse entrata in eclissi, abbandonando del tutto quel ritmo di coraggiosa crescita che l’aveva vista risorgere dopo le distruzioni terribili de su quarantresi». Non a caso la citazione di Vittorino Fiori che fu socio del club.

La notizia della fondazione del Club venne data dall’Unione Sarda a pagina due il 18 ottobre 1949: Fondato da 31 soci il Rotary Club cagliaritano. Sottotitolo: Le più eminenti personalità del mondo economico e culturale cittadino nella grande associazione internazionale (pag. 103). Presidente fu eletto l’avvocato Rafaele Sanna Randaccio, vicepresidente il grande clinico Mario Aresu, segretario il commercialista Andrea Borghesan che ebbe un ruolo importante nelle vicende societarie e amministrative dell’Unione Sarda sino all’epoca di Rovelli; tesoriere l’avv. Guseppe Musiu. 

Tra i soci fondatori illustri nomi della medicina, professionisti e imprenditori. Nell’elenco compare anche il conte Giulio Spetia, all’epoca direttore del quotidiano cittadino che guidò dall’11 ottobre 1946 al 30 novembre 1953. Nato a Spoleto da famiglia aristocratica, il conte fu giornalista professionista con numerose esperienze nei giornali nazionali. 

Nell’elenco dei 60 presidenti che si sono succeduti figurano diversi giornalisti. 

  • 1972-74: il prof. Niccolò Fara Puggioni, noto Nino, docente di scuola superiore e critico di musica dell’Unione Sarda;
  • 1985-86: il prof. Antonio Romagnino, docente del liceo classico Dettori, critico letterario, scrittore di numerosi saggi e guide su Cagliari, presidente degli “Amici del libro” e di “Italia Nostra”, sino a tarda età collaboratore dell’Unione Sarda;
  • 1989-90: l’avvocato Cesare Oliveti (nella foto), di origini calabresi, ma cagliaritano d’adozione. Ufficiale dell’Aeronautica dopo la guerra sposò Carmela (Illa) Figari, figlia del celebre penalista Renato e nipote del grande artista Filippo, rotariano ad honorem. Cominciò l’attività legale nello studio del suocero poi intraprese una successo la carriera forense specializzandosi nel campo assicurativo e dell’infortunistica stradale. Per oltre un ventennio, a cavallo tra gli anni Ottanta e i primi del Duemila, curò una programma televisivo su Videolina e una rubrica settimanale su L’Unione Sarda dedicati alla materia. I suoi articoli sono raccolti in due volumi.
  • 1997-98: Giovanni Sanjust di Teulada, dopo gli inizi al Quotidiano Sardo, entrò a Rai Sardegna sino a diventare caporedattore, direttore di testata e unico giornalista anche direttore di sede.
  • 1998-99: subito dopo toccò ad un altro giornalista, Lucio Artizzu, scrittore (si ricordano libri su Cagliari e il bel saggio su Nelson e la Sardegna), giornalista, capo ufficio stampa della presidenza della Giunta regionale; nel 2004/05 fu nominato governatore del Distretto Lazio-Roma-Sardegna. 
  •  2011-2012: Michele Rossetti (nella foto a sinistra) il quale non era giornalista, ma è stato uno dei pionieri delle radio e televisioni private, fondatore di Radiolina e di Videolina con Niki Grauso; esperto di tecnologia dei media.e imprenditore del settore delle telecomunicazioni.

 

 

 

 

  • 2012-2013: Mauro Manunza, firma storica dell’Unione Sarda dove è stato capo della Cronaca di Cagliari, caporedattore e vicedirettore, nonché presidente dell’Ordine dal 1991 per cinque mandati sino al 2006. A lui è dedicato un articolo in memoria nel numero di giugno 2020 della rivista del club, commosso ritratto firmato dall’amico, collega e socio rotariano Francesco Birocchi. Si veda anche il post su questo sito “Mezzo secolo di giornalismo”.
Mauro Manunza
  • 2013-2014: dopo Manunza in un passaggio di consegne naturale tocca la presidenza appunto a Francesco Birocchi, inviato della Rai e attuale presidente dell’Ordine. Si vedano i diversi post in questo sito in cui Birocchi è presente come autore di saggi o presidente dell’Ordine.

Tra i giornalisti rotariani ricordiamo Alberto Aime, il quale fu socio e presidente del Rotary Club Est, ma ovviamente fu vicino al circolo più “anziano” in molte occasioni. Una di queste fu l’anniversario dei cinquant’anni (1993) dei bombardamenti della città nell’ultima guerra che costarono la vita a oltre mille cagliaritani. Per conto di tutti i Rotary Club cittadini Aime ideò e realizzò un commovente volume, ricco di testimonianze (tra cui la sua) e di immagini intitolato: “Cagliari, la città che non volle morire“. La medesima pubblicazione in copia anastatica è stata ristampata dalle Grafiche Ghiani nel 2013 per l’anniversario dei 70 anni. Aime fece una brillante carriera all’Unione Sarda sino a ricoprire il ruolo di caporedattore e per quindici anni fu anche presidente dell’Ordine (1976-91). Rimandiamo ai post presenti su questo sito: Il giornalista gentiluomo.

Tra i giornalisti rotariani cagliaritani si è distinto in tempi recenti Marco Aresu, redattore dell’agenzia Ansa ed esperto di Aeronautica militare e di Difesa, il quale è stato presidente del Rotary Club Nord partecipando attivamente ad iniziative interclub. Tornando alle vicende di questo spazio, un posto di riguardo merita Gianni Filippini, per oltre mezzo secolo personaggio e protagonista della vita culturale cittadina. A lui è dedicato un post in questo sito (vai al link).  

Non possiamo, inoltre, non ricordare alcuni rotariani di “chiara fama” che pur primeggiando in altre professioni si devono considerare giornalisti a tutti gli effetti per la loro appassionata e autorevole presenza su riviste e nei quotidiani, soprattutto nell’Unione Sarda: lo scrittore e docente di discipline letterarie Marcello Serra e il celebre clinico Ugo Carcassi, docente di medicina Interna, preside della facoltà di Medicina di Roma, innumerevoli pubblicazioni scientifiche in oltre 60 anni di carriera, ma anche autore di saggi sui grandi personaggi della storia e le loro patologie mediche, che ebbero spazio nelle pagine della Cultura del quotidiano cittadino.

All’Unione Sarda ha lavorato per diverso tempo anche Giorgio Ribolini, originario romano, esperto di marketing e diffusione dei quotidiani, dopo aver rilanciato L’Unità e altri quotidiani della penisola, ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento grafico del giornale cittadino alla fine degli anni Ottanta.

Una donna nel club

Anna Piras

Nel club figura anche una donna giornalista: Anna Piras, direttrice della redazione di Rai Sardegna per cinque anni sino al 2020, ora vicedirettrice del settore politico a Roma dove aveva già trascorso un lungo periodo della sua brillante carriera professionale. Un curriculum professionale di tutto rispetto, per la rotariana cagliaritana, che partendo dalla laurea in giurisprudenza consegue poi un Master in giornalismo radiotelevisivo e l’iscrizione all’albo dei giornalisti dal 1995. È stata giornalista parlamentare e caporedattore alla testata Rai Parlamento.  Dal 1997 al 2011 ha condotto il Tg Parlamento, le dirette dalle Camere, le Tribune Politiche e Referendarie. Ha curato e realizzato, in collaborazione col Ministero degli Esteri, reportage dal Medio Oriente e dall’Africa. Collabora con la Commissione Europea e il Parlamento Europeo. Ed ora la nuova esperienza di responsabilità nella capitale, ma continua a mantenere stretti i suoi legami con Cagliari.

 

Il ricordo di Alberto Rodriguez

Infine, ritornando al saggio di Paolo Fadda, non poteva mancare il ricordo di Alberto Rodriguez che negli anni Ottanta “curava con grande passione e forte orientamento intellettuale le pagine culturali de L’Unione Sarda nelle quali veniva affrontato con largo spazio il problema dell’identità cagliaritana e sarda”. 

Il sito del club

Nel Distretto 2080 R.I. (Roma – Lazio – Sardegna) il Rotary Club Cagliari è il terzo club per data di fondazione (1949) ed il quarto per numero di soci. Nell’anno di celebrazioni, che ha visto tra le varie iniziative l’uscita del volume, il testimone della presidenza è passato dal dott. Francesco Danero (2019-20), presidente Federmarma Cagliari, al prof. Carlo Carcassi (2020-21), docente di Genetica medica nell’università di Cagliari, nonché coordinatore regionale del centro “Trapianti di organi, tessuti e cellule” e Direttore del Registro regionale donatori midollo osseo. Tra le attività principali del Club, la gestione del sito web, aperto sin dal 1999, che fornisce informazioni aggiornate sul Club e la sua attività, lunga ormai 70 anni; l’area riservata costituisce poi un utile strumento per i soci ed i dirigenti e rende fruibile l’Archivio Storico del Club in formato digitale (il link del sito).

 

La rivista 

Sin dagli anni Cinquanta il Club pubblica una rivista. Impostata inizialmente come bollettino d’informazione è diventata poi una vera e propria rivista in cui alle notizie interne e rotariane vengono affiancati argomenti di attualità economica e culturale, oltreché riguardanti la storia della Sardegna. Si presenta con una veste grafica particolarmente curata, con largo impiego del colore. Ha una tiratura limitata e ogni numero ha una foliazione di oltre 50 pagine, formato 17 x 25. Può esserne chiesta copia stampata alla Segreteria del Club e il Pdf si può scaricare dal sito.  Nell’Archivio storico digitale del Club è disponibile, per i soci, l’intera collezione dei numeri precedenti. Attuale direttore responsabile è Lucio Artizzu. Nella foto a destra la copertina del numero di giugno 2020 con gli articoli delle celebrazioni del settantennio.

 

Chi è Paolo Fadda

 

Cagliaritano (classe 1930), giornalista, imprenditore e politico. Editorialista dell’Unione Sarda. Da molti anni è uno dei più attenti osservatori e narratori delle realtà socio-economiche della città e della Sardegna, con la nascita della Cagliari dei borghesi, fino ai giorni d’oggi. Si veda in questo sito il post (vai al link). in cui Fadda parla del mitico direttore del quotidiano Fabio Maria Crivelli.

Chi è Attilio Della Maria

Cagliaritano (1940), docente di discipline pittoriche al Liceo artistico cittadino, partecipa a diversi movimenti artistici a partire dagli anni Sessanta. Fin da giovane è a contatto con i maggiori artisti e critici sardi che frequentano la galleria d’arte “Della Maria” del padre Giuseppe. Nel 1991 insieme ad altri artisti fonda il “Gruppo 91”. Sin da giovane si dedica con successo alla fotografia di ricerca etnologica e di reportage sociale. Ha fatto numerose mostre e sue foto sono pubblicate da quotidiani e periodici anche nazionali.

Fonti:

Dal volume “Settant’anni con la città tra storia e memoria”, promosso dal Rotary Club di Cagliari, 2019, AA VV, fotografie di Attilio Della Maria, a cura delle Edizioni Della Torre. 

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