I giornali nazionali nell’Isola

La presenza della stampa quotidiana dagli anni '70

Alla metà degli anni Settanta nel pieno processo di industrializzazione della Sardegna e in un clima di battaglia per il predominio nella petrolchimica, vediamo un momento di forte presenze nella stampa quotidiana nazionale che nel 1974 conta alcuni uffici di corrispondenza di giornali come Avanti!, Il Globo, Paese Sera, L’Unità, Il Tempo e Il Popolo.

Giuseppe Podda

I quotidiani L’Unità, Il Tempo e Il Giornale d’Italia pubblicavano fino a pochi anni prima un’intera pagina giornaliera dedicata alla Sardegna. L’Unità cominciò le pubblicazioni dell’edizione sarda nel 1947, per poi cessarle nel 1962. Il giornalista Giuseppe Podda, militante del Pci, intellettuale “organico” del partito in cui ricopriva un ruolo fondamentale per l’informazione, curava le pubblicazioni periodiche regionali come Rinascita Sarda e soprattutto diventò il validissimo corrispondente del quotidiano fondato da Gramsci.  L’Unità veniva distribuita la domenica nelle piazze e nelle strade principali dai militanti del Pci e aveva una vasta diffusione. Podda era grande esperto di cinema e della storia di Cagliari a cui dedicherà in seguito diverse divertenti volumi ricchi di ricordi e aneddoti di una città che non esiste più. Il suo posto, dopo il pensionamento, verrà preso da Paolo Branca che continuerà a lavorare anche da Roma a partire dagli anni Novanta.

La pagina regionale de Il Tempo durò dal 1953 al 1972 (ricordiamo il corrispondente Memo Concas, giornalista dell’Unione Sarda) mentre quella de Il Giornale d’Italia aveva origine più lontane: sorta nel 1912, chiuse le pubblicazioni nel 1972. Il Popolo, quotidiano della Dc, pubblicò (dal 1958 al 1962) due pagine dedicate alla Sardegna nell’edizione chiamata Il Popolo Sardo.

Negli anni Ottanta-Duemila i giornali nazionali incrementarono la loro presenza nell’Isola grazie alla teletrasmissione. Dalle redazioni principali venivano inviati a Cagliari e Sassari via elettronica i file delle pagine che qui venivano riprodotte e preparate per la stampa.

La Repubblica cominciò a stampare a Sassari presso il centro stampa della Nuova che faceva parte del medesimo gruppo editoriale, mentre tutti gli altri quotidiani stampavano ad Elmas, prima nel vecchio centro stampa realizzato dall’editore Grauso nei pressi dell’aeroporto e poi (dal 2004) dal nuovo modernissimo stabilimento dotato di tre grandi rotative e tutto computerizzato costruito a tempo di record dall’altra parte del cavalcavia nella stessa area del primo capannone. Qui nel periodo più florido si arrivò a stampare 300 mila copie al giorno che, nei mesi estivi, raggiungevano quasi le 500 mila, con la stampa di numerose testate regionali distribuite anche in Sardegna a beneficio dei turisti. Tra gli anni ’90 e il primo decennio del Duemila il centro stampa dell’Unione creato dall’editore Zuncheddu e diretto dall’ingegner Giuseppe Andretta (tra i maggiori esperti italiani del settore), oltre al giornale locale, stampava in media una dozzina di quotidiani che, come detto, d’estate arrivavano a 16/18 testate.

La crisi dell’editoria, a partire dal 2012, ha comportato un drastico taglio della distribuzione dei giornali nazionali che hanno rinunciato alla stampa a Cagliari se non per il breve periodo estivo. Oggi nello stabilimento di Elmas si stampano tra 100 e 150 mila copie complessive e a Sassari meno di 50 mila.

Alberto Pinna

Tornando indietro, i quotidiani nazionali tra la seconda metà degli anni Ottanta e il successivo ventennio hanno coperto le notizie della Sardegna con validissimi corrispondenti.  Il Corriere della Sera con l’inviato Alberto Pinna e con il compianto Gino Zasso, La Stampa con Corrado Grandesso (capocronista dell’Unione Sarda) poi rilevato da colleghi più giovani che si sono alternati nel compito mentre le cronache sportive le ha sempre seguito Vincenzo Frigo, noto Pinti, pubblicista esperto di turismo, ex funzionario dell’ente regionale Esit e poi per molti anni collaboratore per l’ufficio stampa del Consorzio e dello Yacht Club Costa Smeralda. Il Giorno, sinché ha avuto una larga diffusione anche nell’Isola, è stato coperto da Paolo Figus, che diventerà per otto anni direttore dell’Unione. Il Giornale per un lungo periodo fu coperto da Gianni De Candia. Per il Messaggero l’esperto giudiziaria della Nuova poi caposervizio Umberto Aime. La Repubblica si affidò a giornalisti della Nuova, come Cicci Porcu.

I quotidiani sportivi

In edicola, seppure non sempre puntuali causa i problemi dei trasporti con l’aereo postale del primo mattino, negli anni Settanta arrivavano tutti i più importanti quotidiani nazionali indipendenti, politici e i tre sportivi (La Gazzetta dello sport, Il Corriere dello Sport, Tuttosport) che hanno avuto un largo seguito grazie ai successi del Cagliari, a partire dall’inizio dell’avventura in serie A che culminerà con l’epico scudetto del 1969-70. Il torinese Tuttosport cominciò ad arrivare tre volte la settimana sin dal 1947, per poi diventare quotidiano, e per ben 53 anni (un vero record) sarà coperto dal corrispondente Piero Caravano. Carmelo Alfonso sarà la puntuale voce della Gazzetta, mentre Giampaolo Murgia seguirà per molti anni le vicende del Cagliari per il Corriere romano.

Fonti:

Dal volume “Dalla linotype al web…”, Cuec, 2014, op. cit.

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