Ecco come cambia la Costa Smeralda

Da Briatore all'età neoclassica

Costa Smeralda troppo cara? Ancora fa notizia la lettera apparsa sul nostro giornale e sui social dei turisti che lamentavano di aver pagato un caffè e un bicchier d’acqua 30 euro a Porto Cervo. A cui seguivano le critiche per un hamburger, contorno e birra a 60 euro in un baretto in riva alla spiaggia a Liscia Ruja. E via protestando per i prezzi salati nel paradiso della vacanze in Sardegna. Ma c’è ancora chi si stupisce? Il turista che va a Porto Cervo e si accomoda nei caffè sulla piazzetta tra sceicchi arabi, magnati russi e italiani ricchi o per lo meno abbienti, non può meravigliarsi se il caffè costa più che al bar della stazione di Olbia. Come ai tavolini in piazza San Marco a Venezia, al Pantheon di Roma o a Capri. Se ti siedi lì devi pagare, stai godendo di un luogo unico dove anche i costi di tutto ciò che ti circonda sono a quei livelli, dalle tasse al personale. Basta indignarsi per ciò che è banalmente normale.

Il turismo è un settore economico democratico, oggi ancor di più, e presenta un’offerta per tutte le tasche: dall’hotel di lusso a sei stelle al b&b, anche in Costa Smeralda. Dai ristoranti con chef stellati all’agriturismo a prezzo fisso, dai negozi di brand internazionali ai mercatini itineranti. E così per i servizi in spiaggia e per i parcheggi (tutti a pagamento) che oggi rappresentano un freno al caos di luglio e agosto e anche un’entrata importante per i Comuni gravati dall’affollamento stagionale.

 

In Costa, come nel resto delle spiagge sarde, non c’è più differenza. I prezzi sono livellati, i servizi costano più o meno lo stesso nelle più frequentate mete, dalle smeraldine Liscia Ruja, Pevero, Romazzino, alle spiagge di Villasimius, Chia, Tuerredda. Nell’ultimo decennio la Sardegna si è organizzata e offre un turismo per tutte le tasche, ovviamente a netto dei trasporti per arrivarci e per le auto a noleggio che restano il vero gap con il resto d’Italia. Da qui non si scappa.

La Costa Smeralda è costosa quanto le altre località dell’Isola, basta sapersi muovere e saper cercare sul web dove si trova ogni genere di offerta. Chi cade nella “trappola” della piazzetta di Porto Cervo non merita neppure uno spazio nella rubrica degli sms.

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La Costa Smeralda non teme rivali e, secondo gli operatori, ha chiuso agosto con il pienone. Molti gli stranieri, con la fedele clientela dei super ricchi degli hotel e dei maxi yacht. La novità – spiegano gli esperti – sono alcune categorie di “millenians” che stanno soppiantando i vip tradizionali. Sempre meno presenti o appariscenti politici, attori, sportivi e volti noti della tv, cresce invece una nuova tipologia di “costacei”. Non sono personaggi, ma rappresentano una fenomeno giovanile emergente (tra i venti e i quarant’anni). Parliamo dei “megacitiers”, gli under 35 che vivono in grandi città e hanno un altissimo tenore di vita. I “rich upstarters”, giovani abbienti che approcciano il lusso per la prima volta, e i cosiddetti “fashionisti” che ispirano gli altri con i blog e Instagram. Sono questi i nuovi protagonisti della notti smeraldine, delle spiagge più gettonate e degli apericena alla moda.

Il giornalista dell’Espresso Mauro Suttora, in una recente inchiesta, aveva diviso la storia della Costa in quattro epoche: l’Età Aristocratica (anni 60 e 70) e l’Età Opulenta (anni 80 e 90) segnate dal principe Karim Aga Khan (nella foto) e dal suo seguito internazionale che fecero conoscere il nome della Sardegna nel mondo. Poi l’Età B&B (Berlusconi e Briatore) nei primi quindici anni di questo secolo, in cui – dice Suttora – la Costa è diventata un ologramma turistico ed è idealmente uscita dalla Sardegna, trasformandosi in un’immensa piscina con giardino. Incantevole, ma avrebbe potuto essere ovunque.

Archiviata l’Età B&B si intravede a partire dallo scorso anno una nuova epoca che Suttora definisce l’Età Neoclassica: chi può permetterselo (industriali, finanzieri, artisti, giovani ricchi digitali) torna. E torna per la bellezza dei luoghi, del clima, del servizio. Vedremo se questo trend si consoliderà nelle prossime estati.

Fonti:

L’Unione Sarda, 19.09.2018

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