Biografia di Pedro Figari

Anno per anno vita e mostre dell'artista

In occasione della XXIII Biennale Internazionale di San Paolo, nel 1996, con l’apporto del Banco Velox e della Caixa Economica Federal del Brasile, è stata promossa una mostra antologica nella metropoli paulista e poi a Rio de Janeiro sul grande artista uruguaiano. Accompagnava la mostra un catalogo (la copertina nella foto sopra) con le illustrazioni dei dipinti esposti e alcuni saggi che illustrano il personaggio e l’arte di Figari. Di seguito riportiamo la dettagliata nota realizzata da Patricia Artundo e Marcelo E. Pacheco che ripercorre la biografia dell’artista con citazione degli articoli e degli autori che hanno reso famoso Pedro Figari in Sud America e in Europa.

La  biografia

a cura di Patricia Artundo e Marcelo E. Pacheco

Autoritratto

 1861 

Pedro Figari nasce a Montevideo il 29 giugno da Juan Figari de Làzaro e Paula Solari. Studia Giurisprudenza e si laurea nel 1886.

Viaggia per la prima volta in Europa e visita Francia, Inghilterra, Germania, Austria, Belgio, Italia, Olanda e Danimarca.

Nel 1899 pubblica El crimen de la calle Chanà, Difesa del Alferez Almeyda, un errore giudiziario. Il libretto ricostruisce il processo contro il sottotenente Enrique Almeyda accusato di omicidio, che Figari fece assolvere dopo quattro anni di giudizio.

Figari si impegna nella professione forense, nell’attività politica e diventa membro dell’Ateneo di Montevideo, di cui viene nominato preside tra il 1903 e il 1909.

1910 

Come membro del Consiglio della Scuola Nazionale di Arti e Mestieri, presenta un progetto e un regolamento che apre un ampio dibattito e critica.

A Buenos Aires si realizza l’Esposizione Internazionale del Centenario con la partecipazione di importanti artisti francesi (Monet, Marquet, Bonnard e Vuillard), spagnoli e sudamericani e una nutrita rappresentaza di uruguaiani selezionati anche da Figari.

Ballo del rancho (1880)

1911

La Presidenza della Repubblica lo incarica per un piano di organizzazione della cultura artistica.

1912

Pubblica “Arte, Estetica, Ideali” (Montevideo, edizioni Juan J. Dornalache), il libro che diventerà il manifesto della poetica artistica, intellettuale e politica di Figari. Verrà tradotto in più lingue e ristampato.

1913 

Viaggia per la seconda volta in Europa dove rimane per sei mesi. A Parigi stringe rapporti con intellettuali che si interessano alla produzione latino americana. 

1914 

Alla vigilia della guerra viene pubblicata la prima edizione francese del volume “Arte, Estetica, Ideali” sotto il patrocinio del Groupament des Universités et Grandes Ècoles de France.

La Società degli Artisti uruguaiani lo nomina membro onorario. 

1915

Si impegna come Direttore della Scuola di Arti e Mestieri (1915-1917). Uno degli obiettivi della riforma posta in essere da Figari è fare cose originali e tutte americane che sia possibile. “Ciò porta- scrive Figari – per un lato a stimolare lo spirito di ampia osservazione, libero da pregiudizi, e per altro a scoprire gli elementi autoctoni, la loro fisionomia che deve essere il frutto della tradizione nell’ambito pre-colombiano per il quale si va modellando uno spirito autonomo americano, non scimmiesco o vantaggioso”. 

1917-1918

Inizia la serie che definisce “Piedras expresivas”

Pampa (1880)

1919 

A marzo invia una lettera aperta al Presidente della Repubblica intitolata “Industrializzazione dell’America Latina. Autonomia e regionalismo”.

1920

Con introduzione di Henri Delacroix e traduzione di Charles Lesca si pubblica a Parigi “Art, Esthétique, Ideal” .

1921

Si trasferisce a Buenos Aires. Nel mese di giugnoo espone nella Galleria Muller insieme all’architetto Jaun Carlos Figari. 

La mostra ottiene poco interesse e vende un solo quadro. 

Conosce Manuel J. Guiraldes uno dei suoi principali estimatori e promotore delle sue opere in Argentina che diventa anche uno dei primi collezionisti col quale manterrà una lunga amicizia.

Espone nel Salòn Maveroff a Montevideo.

1923

All’inizio di quest’anno il pittore francese Fernando Laroche presenta una conferenza all’Università di Montevideo intitolata “L’arte di Figari”, e il Comitato Francia-America della capitale la pubblica in forma di libretto.

La Commissione Nazionale di Belle Arti di Buenos Aires realizza un’ “Esposizione del pittore uruguaiano dott. Pedro Figari, patrocinata dall’associazione degli acquarellisti, pastellisti e acquafortisti”. La mostra riscuote un ampio interesse dai media porteñi. I quotidiani La Nacion e La Prensa si occupano dell’evento e la rivista Atlàntida dedica vari articoli al pittore e sceglie due delle sue opere per la copertina.

La giuria del Salon Nacional di Belle Arti rifiuta tuttavia il 90 per cento delle opere presentate. Figari è accettato solo con tre dei suoi cartoni.

In novembre si inaugura la esposizione presso la Galleria Drouet di Parigi. Il catalogo si apre con un’introduzione di Jules Superville che, insieme ad altri critici e collezionisti, organizza la mostra. A partire da questo momento Figari attira l’attenzione di alcuni degli scrittori e artisti sudamericani che risiedono a Parigi.

Durante la mostra si vendono 46 cartoni dei 60 esposti e ad essa vengono dedicati una ventina di articoli apparsi in differenti giornali specializzati parigini, tra questi la Revue de l’Amérique Latine (Raymond Cognat) e La Nouvelle Revue Francaise (André Lothe). Maurice Raynal gli dedica un articolo su L’Intrasigeant, Superville lo fa su Le Crapouillot e Louis Vauxcelles scrive nelle colonne di Ere nouvelle.

Partecipa con alcune opere all’esposizione L’Art negre presentata al Museo delle arti decorative di Parigi. Questa mostra si inquadra con ciò che Jean Cocteau caratterizza come “crisis negra”, riferendosi al crescente interesse nei circoli degli intellettuali europei riguardo all’arte dei neri.

In questo contesto André Salmon pubblica un lavoro (1920) sul tema nelle pagine de The Bulrington Magazine e Blaise Cendras in Antologìa negra (1921) che Figari legge verso la fine del decennio.

Danza nera (1926)

1924

Il 22 aprile si inaugura presso la Casa Moretti, Catelli e Mazzucchelli di Montevideo l’esposizione “Figari” e nell’Hotel Carrasco l’esposizione “Pedro Figari”.

Il pittore è uno dei fondatori de l’Asociaciòn Amigos del Arte. Patrocinata da questa associazione si inaugura nel Salòn Witcomb di Buenos Aires l’esposizione “Pedro Figari” e Désiré Roustan tiene una conferenza su Figari: La pittura e la filosofia nelle sale degli Amigos del Arte.

Partecipa al salon de Bellas Artes di Santa Fe (Argentina) con tre opere.

Nel numero di gennaio sulla rivista Plus Ultra di Buenos Aires esce un articolo firmato da Louis Vauxecelles che commenta l’esito della mostra parigina tenuta alla Galleria Druet. Per sua parte Camille Mauclair scrive due articoli su La Naciòn.

Collabora con Proa (2a edizione) e Ricardo Guiraldes lo presenta con un ampio articolo sulla rivista “Martin Fierro”. Da allora Figari collabora in entrambe le pubblicazioni e la critica avversa lo qualifica come il “portabandiera” della nuova generazione dei letterati argentini.

“Martin Fierro” attraverso la sua Sociedad editorial Proa, progetta una riedizione di Arte, Estetica, Ideal, che alla fine non si concretizza.

Per iniziativa di Pedro e di Oliviero Girondo si crea il Fronte Unico della giovane intellettualità argentina, ispirato al programma espresso dallo scrittore argentino durante il suo viaggio in Cile, Perù, Cuba e Messico.

All’inizio dell’anno la Revista de Occidente (Madrid) pubblica un articolo firmato da Supervielle, accompagnato da quattro riproduzioni di sue pitture.

1925

Invia tre opere all’VIII Salòn de Rosario, provincia di Santa Fe.

Nel mese di agosto Figari tiene una conferenza su la Eficiencia de la América nella quale fu chiamato ad un Congresso delle Nazioni Latinoamericane.

In Martin Fierro si occupa dell’esposizione di arte infantile messicana (Método Best) promossa da Manuel Rodriguez Lozano, che riferendosi al movimento di rinnovamento in Messico afferma che la sua “intenzione è somigliante a ciò che in questo campo ha guidato il grande artista Pedro Figari, il cui profondo carattere americano sentiamo come nostro” 

Per il dominicano Pedro Henriques Ureña, emigrato e ben radicato a La Plata, Figari è “il pittore più importante dell’Argentina”.

Presso la Sociedad Amigos del Arte si inaugura l’esposizione “Pedro Figari”.

Da settembre si trasferisce a Parigi dove risiede sino all’inizio del 1934.

Nella capitale francese presenta la mostra “Pedro Figari” nella Galleria Druet.

Nel numero di novembre della rivista Amour de l’art esce un articolo firmato da Waldemar George e nello stesso mese André Salmon scrive in Le Crapoullot una cronaca sulla mostra parigina.

Nuovamente in la Revue de L’Amerique Latine Raymond Cogniat pubblica un articolo sui lavori del pittore. Dalla capitale francese Alfosno Reyes confessa: “Mi incanta, mi fa suonare. Mai avrei creduto che qualche aspetto del costumbrismo fosse lirico: ora l’ho visto”.

Davanti alle sue opere Jules Romain riflette: “Qualcuno potrebbe dire di vedere qualche analogia con Matisse, può anche accostare a rare armonie del colore, ma si prende questo come un elemento puramente accessorio della sua pittura e persegue altra cosa, più essenziale”. 

Numerosi artisti francesi visitano la galleria (Bonnard, Vuillard, Leger, Marquet…) e scriitori come Paul Valery e James Joyce. Pablo Picasso commenta: “Non si immagina le ripercussioni che ha ottenuto la sua pittura tra i circoli intellettuali e artistici”.

In Spagna la rivista Alfar (La Coruña) pubblica gli articoli sul pittore scritti da Supervielle e Salmon accompagnati da nuove stampe. Il poeta francese si chiede in questa occasione: “Identità delle steppe e della pampa? Identità nel sentimento, al punto che Figari fa pensare a Gogol quando sfidando con fortuna i pericoli della anedottica, compone le scene della vita americana sotto il tiranno Rosas”.

Rafael Barradas, radicato in Catalogna, in una lettera a Joaquìn Torres Garcia gli dice: “Già siamo tre pittori uruguaiani in Europa. Credo che Figari ti possa interessa molto. Va verso un altro percorso rispetto al nostro, ma è molto buono. Figari è di quelli che non si dimenticano mai quando si vede un suo quadro. Accade con Figari come con le nostre cose… Avviene l’unica cosa che può avvenire. È il cammino dell’uomo, come il nostro”.  

La Edition de la Revue de l’Amerique Latine riedita “Arte, Estetica, Ideali ” con il titolo “Essai de philosophie biologique: Art, Estetique, Ideal”, com presentazione di Désiré Roustan e traduzione di Charles Lesca. Si pubblica un opuscolo della Roustan su L’art et les doctrines de M. Padro Figari. 

Nel mese di marzo appaiono due importanti articoli sulla sua opera, uno nella Revue de l’Amerique Latine, firmato da Jean Cassou e l’altro ne Le Bulletin de la vie artistique firmato da Francis de Miomandre.

Nel mese di maggio l’importante rivista inglese The Studio gli dedica un articolo firmato da Benjamin Cremieux e lo storico R. Wilenski scrive una nota per The Graphic.

Tra i mesi di gennaio e novembre realizza le seguenti esposizioni:

Lamento (1924)

Exposition de Pedro Figari, peintre uruguayen, Gallerie Louis Manteu, Bruxelles

  • Exposition del Dr. Pedro Figari, Amigos del Arte, Buenos Aires
  • Exhibition of paintings by Pedro Figari, Claridge Gallery, London
  • Exposiciòn Figari, Salòn de “La Opiniòn”, patricinata da Ateneo estudiantil di La Plata
  • Exposition de obras del pintor urguayo Pedro Figari, Museo Municipal de Bellas Artes, Rosario 

1927

Partecipa alla prima esposizione permanente de Arte Argentino, Salon Florida, Buenos Aies, insieme a Xul Solar, Niorah Borges, Juan Del Prete, e altri.

Nel mese di ottobre inaugura nuova mostra personale alla Galerie Druet, Parigi.

Il 6 novembre muore a Parigi il figlio Juan Carlos Figari Castro

1928

A Buenos Aires espone alla società Amigos del Arte. Quest’ultima mostra presenta opere della collezione Guiraldes e Gonzales Garaño e si inaugura con una conferenza di Jorge Luis Borges che, per di più, in agosto pubblica una nota sull’opera di Figari nella rivista Criterio (Buenos Aires).

L’ Asociacion Amigos del Arte di Buenos Aires pubblica la brouchure “Exposiciòn Pedro Figari”  che comprende le critiche apparse nei giornali di grafica e arte porteñi sulle due mostre realizzate nella capitale durante l’anno.

Il critico José Lozano Moujàn include un articolo sulla sua opera nel suo libro “Figuras del Arte Argentino”.

Alejo Carpentier scrive Pedro Figari y el clasicismo latinoamericano.

A Parigi Raymond Cogniat dedica due articoli a Figari nella Revue Francais e in Paris, Sud et Centre Amerique.

Figari pubblica a Parigi El Arquitecto. Ensayo poetico, con acotaciones gràficas del autor. 

Jean Cassou e Francis de Miomandre traducono in francese alcuni dei suoi poemi.

1929

Partecipa al Nuevo Salon – una delle esposizioni più importanti di arte moderna in Argentina – che si svolge in diverse città dell’interno.

Espone alla Asociaciòn Wagneriana Y Alfredo Guttero per una serie di libri – dedicati ai Rinnovatori Argentini – che però non si concretizza sulla linea dettata da Martìn Malharro in primo luogo e quindi da Pedro Figari il quale viene considerato come “il nostro artista per la sua attuazione e per ciò che ha fatto e che intende fare per per noi”.

In questo anno si inaugiura l’Esposizione Iberoamericana di Siviglia. Figari è nominato delegato del Governo dell’Uruguay e presenta lì le sue opere e ottiene la Medaglia d’Oro.

1930

A Montevideo si pubblica il volume Figari, Edizioni Cuadernos del Centenario con vari testi firmati tra gli altri da Salmon, Supervielle, André Lhote, Georges Pillement e Paul Fierens.

A Buenos Aires nella società Amigos del Arte e partecipa con quattro opere al Salon dei pittori e scultori moderni presentato nella stessa sala.

La casa editrice portena Alfa pubblica una monografia sull’artista con prologo dello scrittore Jorge Luis Borges, nella quale afferma: “Figari dipinge la memoria argentina. Dico argentina e questa distinzione non è una dimenticanza annessionistica dell’Uruguay, che non è una irreparabile menzione del Rio de La Plata che, a differenza della metafora della morte, conosce due sponde: tanto argentina, l’una come l’altra, per le mie aspettative per entrambe”.

In aprile partecipa all’Esposizione del gruppo latino-americano di Parigi, nella galleria Zak, organizzata da Torres-Garcia. Tra gli altri sono presenti Juan Del Prete, Gustavo Cochet, Raquel Forner, Carlos Merida, Agustin Lazo, José Clemente Orozco, Diego Rivera, Vincente do Rego Monteiro, Carlos Castellanos e Joaquin Torres-Garcia.

In dicembre si inaugura a Parigi l’esposizione di otto artisti del Rio de La Plata presso la Salle d’Art Castelucho-Diana tra cui spicca Figari.

In questo periodo sempre a Parigi si pubblica Dans l’autre monde tradotto in francese da Charles Lesca e Historica Kiria, entrambi i volumi illustrato dall’artista uruguagio.

L’ultima foto nota dell’artista (metà anno Trenta)

1931 

Il 5 febbraio si inaugura la Exposiciòn de Bellas Artes, Pintura, escultura, ceramica e artes aplicadas, organizzata dalla Commissione Nazionale del Centerio (1830-1930). Ottiene il Gran Premio di Pittura.

Nello stesso anno altre iniziative a Parigi: Cogniat scrive articolo sull’artista nella Revue de l’Amerique Latine e nel Figaro Artisque.

Tra maggio e giugno nuove esposizioni nella Salle d’Art e nella Salle d’Art Castelucho-Diana, mentre il 4 di ottobre al Salon de Pintores Modernos a Buenos Aires per iniziativa degli Amigos del Arte.

Scrive l’autore si sé in una nota autobiografica: “La mia pittura consiste non tanto a descrivere quanto a  suggerire ciò che non è dato scoprire di poetico con le osservazioni, ricordi, emozioni e impressioni e in aggiunta lo stato psichico. A questo scopo non è il modello oggettivo e obiettivo che mi interessa quanto la reazione psichica che si sperimenta dall’osservazione. Dipingo direttamente ciò che sta dentro, non ciò che sta fuori”.

1932

Esposizione “Pedro Figari” alla società Amigos del Arte, a Buenos Aires.

Come rappresentante dell’Uruguay invia cinque opere alla Olympic Competicion and Exhibition of Art realizzata al Museo di Storia Scienze e Arte di Los Angeles.

A Parigi partecipa all’esposizione Pentres d’aujourd’hui, des Courbet a nos jours con un “Candombe”.

1933

Partecipa al Salon de Pintores y Escultores Modernos realizzata dagli Amigos del Arte a Buenos Aires.

Per la medesima associazione sezione di Montevideo presenta una mostra personale con eccezionale esito di critica e commenti. L’Assemblea Deliberante del Parlamento sollecita il suo ritorno nel Paese. E allora che viene offerto al pittore un incarico come Assessore Artistico del Ministero della Pubblica Istruzione. Cominciano i preparativi per un suo ritorno a Montevideo.

1934

All’inizio dell’anno ritorna a Montevideo  dove viene designato membro della Commissione onoraria della cultura artistica scolastica.

Un riconoscimento arriva anche da Siviglia dove è nominato membro dell’Union Cultural Universal della municipalità.

Espone nella Società Amigos del Arte di Buenos Aires.-

1936 

Designato membro della Commissione che ha l’incarico di organizzare la partecipazione uruguaiana all’Esposizione Artistica e Tecnica di Parigi per il 1937.

1937

Partecipa al Primo Salone Nazionale a Montevideo.

Inizia i preparativi per una mostra retrospettiva della sua opera con l’appoggio del Ministero della Pubblica Istruzione.

1938

La Società amigos del Arte di Buenos Aires inaugura un’altra personale di Figari.

Il 24 di luglio muore a Montevideo. 

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