Gavino Luna, l’usignolo di Padria

Cantante di successo e coraggioso partigiano

 di Martino Contu

Padria (Sassari), 11 aprile 1895. Ufficiale post-telegrafonico, cantante. Capitano dell’Esercito nel Battaglione Volontari di Sardegna “Giovanni Maria Angioy”. Militante del Partito d’Azione.

 Gavino Luna (nome d’arte Gavino De Lunas, conosciuto come” l’usignolo di Padria”), fu un interprete originale del canto sardo, un artista raffinato, un poeta che, accompagnato dalla sua inseparabile chitarra, incantava e faceva sognare, commuovendoli, gli ascoltatori che accorrevano nelle piazze dei centri dell’isola dove egli teneva i suoi concerti.

Nel novembre del 1914, all’età di diciannove anni, si arruolò soldato volontario ordinario nel 46° Reggimento Fanteria. Nel maggio del 1915, a Sasso d’Istria, fu ferito alla gamba sinistra da un colpo d’arma da fuoco e fu operato a Torino alla tibia anteriore. Conclusa l’esperienza militare, trovò impiego come ufficiale post-telegrafonico. Ma, nonostante quella fosse la sua attività, egli trovava il tempo per dedicarsi alla sua più grande passione: il canto. 

I primi dischi di canto sardo

Fu tra i primi ad incidere su dischi, fin dal 1930, il canto sardo. Gosos de Santa Barbara – Onores a sa Vergine de Bonaria, Cantos modernos de Logudoro – Muttos modernos de Logudoro, Sinceru amore- A Gisella mia, Disperada de Logudoro – Sa Ninnia, Tempesta – Muttos diversos, Boghe de mesanotte – Ballu cantadu de Logudoro sono alcuni dei numerosi canti di De Lunas incisi su dischi dalla casa discografica La Voce del Padrone di Milano.

Agli inizi degli anni Trenta fu trasferito all’ufficio postale di L’Aquila perché si era rifiutato di iscriversi al Partito Nazionale Fascista.  Il 26 settembre 1933 il capoluogo abruzzese fu investito dal terremoto. Per essersi diligentemente attivato per i soccorsi, ebbe dal Ministero il trasferimento a Roma alla Posta centrale di San Silvestro dove rimase fino al 1940 quando, militarizzato, fu inviato in missione in Slovenia per organizzare e dirigere l’ufficio telegrafico di Lubiana.

A Roma con Lussu nella Resistenza

Il 26 ottobre 1943, lasciata Lubiana, giunse a Roma per riprendere servizio alla Direzione delle Poste di San Silvestro. Nella capitale entrò subito in contatto con diversi esponenti della Resistenza partigiana e aderì al Partito d’Azione di Emilio Lussu e Ugo La Malfa. Nelle file di quell’organizzazione politica si adoperò, in particolare, per fornire aiuto e assistenza ai numerosi militari, in gran parte sardi che, dopo l’8 settembre 1943, erano giunti alla spicciolata nella città capitolina, provenienti dall’Italia del Centro-Nord e dall’estero. Per quei giovani soldati sbandati egli fu un punto di riferimento.  Il 26 febbraio 1944, in seguito a delazione, venne arrestato dalle SS in via San Giovanni Laterano 174 e rinchiuso nel carcere tedesco di via Tasso, dal quale fu prelevato, neanche un mese dopo, per essere condotto alle Cave Ardeatine.  Aveva 49 anni e lasciava la moglie e due figlie.


FONTE:

MARTINO CONTU, Gavino De Lunas (“Rusignolu ‘e Padria”). Vita di un cantante, ufficiale postelegrafonico, martire delle Fosse Ardeatine, I ed., Centro Studi SEA, Villacidro 2005 (II ed. 2007, con Cd-Rom Cantones. Gavino De Lunas Su Rusignolu ‘e Padria).

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